Riceviamo e Pubblichiamo
Comunicato Stampa relativo alla manifestazione del 14 maggio 2016
E’ stato entusiasmante vedere la gente di Casorezzo partecipare a una manifestazione organizzata in modo spontaneo da giovani casorezzesi che ci hanno messo entusiasmo, voglia di capire, voglia di unire le forze, intelligenza, educazione personale e civica. E’ stato devastante per chi crede che la partecipazione dei cittadini ai processi politici sia la base imprescindibile di una libera democrazia, vedere la bieca manipolazione di questi sacrosanti intenti da parte di una vociante clack di arroganti cittadini e amministratori locali che, facendo una becera e prevaricante gazzarra, hanno praticamente impedito a questi giovani di esprimersi, di porre civilmente delle domande e di pretendere delle doverose risposte.
Naturalmente l’obiettivo dell’ignobile comportamento era atto a zittire ogni voce che non fosse allineata e appiattita su frasi demagogiche e populistiche quali ‘abbiamo fatto tutto il possibile’, ‘certo faremo ancora qualcosa, senza dissanguare le casse comunali’, tacciandole di ‘estremismo’, per pararsi il fondo schiena a difesa di un operato amministrativo rassegnato e privo di reali proposte. E cosa chiedono gli ‘estremisti ‘ da anni?
1) di caratterizzare le aree scavate (fra cui quella dove si vorrebbe fare la nuova discarica) prima di qualsiasi altra operazione di ‘ripristino’. Abbiamo il diritto di sapere se quell’area sia stata anche usata per buttarci schifezze illegali prima di pensare di riempirla definitivamente con schifezze autorizzate. Risposta: non pervenuta!
2) di valutare che la discarica attiva venga analizzata sia per i rifiuti già conferiti che per il percolato che vi giace da mesi e che in parte è stato sversato sui nostri terreni. E’ un’azione fondamentale e strettamente legata al nuovo progetto che prevede come primo atto di ripristino proprio la chiusura definitiva e anomala di questa discarica. Risposta: non pervenuta!
3) di verificare precisamente il livello e la qualità della falda acquifera sottostante l’ambito estrattivo. Risposta: non pervenuta!
4) di impedire qualsiasi ulteriore attività estrattiva sul territorio. Risposta: non pervenuta! “The answer, my friend, is blowin’ in the wind”
I nostri giovani avrebbero voluto dire questo, se glielo avessero permesso:
“Signori Amministratori, durante l’ultima assemblea di settimana scorsa a Busto Garolfo ci avete detto di aver bisogno di noi, tra le righe ci avete anche suggerito di alzare la posta in gioco per farci sentire, perché la politica regionale è sorda. Non vogliamo arrivare a tanto, almeno per il momento; quello che vi chiediamo, qui, ora e per il prossimo immediato futuro, è di lasciare che i cittadini diventino parte attiva del processo di difesa del territorio. Non abbiamo tempo di perdere tempo, vogliamo essere coinvolti in presa diretta e non per interposta persona, pensiamo che ci sia bisogno dell’aiuto di tutti e, giunti a questo punto, forse provare a cambiare strategia è anche doveroso. “
Ma la strategia fallimentare percorsa sin ora non la si vuole cambiare, anzi si deve zittire e insultare chi chiede di farlo. E allora a questo punto noi ci chiediamo, perché? Perché non si vuole affrontare di petto il problema gravissimo della discarica attiva con cui si potrebbe fare una grossa leva sia per demolire la credibilità di Solter e affini, sia per bloccare il nuovo progetto? Perché si insiste su azioni chiaramente inefficaci quali un ricorso al TAR per i mancati ripristini senza collegarlo a una contestuale richiesta di sospensiva del nuovo progetto? Perché non si procede ad escutere le fidejussioni ancora valide? Perché non una voce degli amministratori si è alzata in aiuto dei propri cittadini contro l’atteggiamento discriminatorio e antidemocratico tenuto dai tecnici di Città Metropolitana per cui, alla conferenza dei servizi, è stata arbitrariamente limitata la partecipazione dei rappresentanti dei comitati, ma si è dato ampio accesso al discutibile staff aziendale di Solter ? Perché non si è mai voluto informare correttamente la gente della reale situazione?
Tanti altri perché ci sarebbero ancora da chiedere senza avere come sempre il bene di una risposta. Ma noi vogliamo essere ancora una volta propositivi e collaborativi facendo dire ai giovani zittiti le loro proposte, che ovviamente condividiamo:
1) chiediamo di istituire un tavolo congiunto di lavoro insieme ai comitati, alle associazioni di territorio ed ai cittadini, per definire, concordare e condividere insieme le possibili strategie di contrasto al progetto;
2) pretendiamo che il Comune di Casorezzo e gli altri Comuni dell’Alto Milanese che hanno espresso solidarietà alla nostra comunità si attivino per ottenere quanto prima le risposte promesse da Regione Lombardia durante l’audizione del 18.2.2016 al Comitato Salviamo il Paesaggio Casorezzo.
3) chiediamo che le stesse amministrazioni si facciano promotrici di un’assemblea pubblica da tenere sul nostro territorio con politici regionali e di città metropolitana. Vogliamo che mettano la faccia davanti alla comunità, ci spieghino quale è la volontà politica in merito alla discarica, che non possono demandare alla decisione dei funzionari, per lavarsene le mani qualora le cose vadano male.
4) Impugniamo subito nelle giuste sedi la Valutazione di Incidenza. Contestiamola da soli se necessario, non facciamoci bloccare dall’immobilismo di chi pensa che ‘tanto non serve’ o ‘potrebbe essere controproducente’. Riteniamo che la Valutazione di Incidenza presenti diversi aspetti deboli che possono essere contestati da esperti. Questi esperti costano? Mettiamo da parte le preoccupazioni di come “arrivare a fine mese”, gettiamo il cuore oltre l’ostacolo e pensiamo che in qualche modo faremo. E’ una questione di priorità: avere il miglior doposcuola del mondo o le aiuole più curate del pianeta non serve a nulla in un Comune destinato a morire lentamente!
5) Blocchiamo energicamente la richiesta avanzata da Solter per l’escavazione di 1.860.000 metri cubi di terra, rendiamo diseconomico il progetto complessivo di Solter. E’ evidente che la richiesta di escavazione è strumentale al ben più remunerativo progetto di riempimento con rifiuti speciali.
6) Siamo disponibili a promuovere uno sciopero fiscale per IMU e TARI se non ci sarà azione positiva.
Molte cose si possono ancora fare ora se si vuole davvero non avere mezzo milione di metri cubi di rifiuti speciali, prima di essere costretti a farle dopo, fuori tempo massimo, travolti dall’indignazione popolare.
Comitato Salviamo il Paesaggio Casorezzo
Foto Copertina da: gibo7.blogspot.com