Quando hai la fortuna ed il privilegio di poter conoscere ed avere vicino le persone che con la loro vita realmente cambiano il mondo, puoi solo tentare di apprezzare tutto il bene e cercare di metterlo in pratica.
Ieri con famiglia ed amiche siamo stato ricevuti da Ernesto Olivero, fondatore insieme alla moglie e ad un gruppo di amici del sermig (servizio missionario giovani), nato dal grande sogno di eliminare la fame e le ingiustizie nel mondo. Ernesto da più di 50 anni ha inseguito un’idea che è diventata realtà. Dopo le difficoltà, tante ed inevitabili che gli si sono presentati sul cammino per concretizzare questa bella follia, dal 1983 entra nel vecchio arsenale militare di Torino, abbandonato da decenni e decide che lo trasformerà nell’arsenale della pace, e grazie all’aiuto di migliaia di volontari, il sogno è divenuto realtà.
Oggi l’arsenale è un monastero metropolitano abitato da una fraternità che vive nella preghiera e nel servizio ai giovani e ai più poveri. Come di Ernesto è la porta di una casa che vive di Provvidenza, aperta a tutti, dove la speranza, la tenerezza del cuore e la bontà che disarma, diventano scelta di vita. Ha fondato altri due arsenali, in Brasile e in Giordania. A Torino ogni giorno serve migliaia di pasti caldi e ospita centinaia di persone, per ridare un’altra opportunità a chi si trova in difficoltà, italiani e stranieri.
Ma l’obiettivo di sconfiggere la fame nel mondo rimane una fissa, perché come dice lui è inumano che nel mondo muoiano ogni giorno 100000 persone.
Bellissima esperienza, poi consentitemelo di scrivere una riflessione: essere in presenza ed ascoltare due persone del genere (mia sorella ed Ernesto), che dedicano la loro vita totalmente agli altri è realmente un privilegio.
Il bene esiste e lavora tanto, solo che a volte ce lo dimentichiamo perché la bontà è disarmante.