Che fine fa il materiale che viene rubato nei cimiteri? Statue spesso di gran valore che vengono rivendute a prezzi stracciati. Ad acquirenti consapevoli di acquistare on oggetto che è stato trafugato ad altri. In questi giorni è emerso un caso, avvenuto nel cimitero di Magenta, che meriterebbe approfondimenti investigativi. Nel mese di marzo di quest’anno la tomba dove è sepolto Ezio P. è stata presa di mira dai ladri. Fu uno dei tanti furti messi a segno nel campo santo magentino dove furono in molti a subire danni per migliaia di euro. I parenti, una volta constatato l’accaduto si recarono nella caserma dei carabinieri di Magenta a sporgere regolare denuncia.
Il furto avvenne, probabilmente, tra il 16 marzo e il 21 dello stesso mese e riguardava una statua in bronzo raffigurante il Cristo alta circa un metro e trenta centimetri del valore attuale di circa settemila euro. Fin qui nulla di strano, o quasi. I sistemi di sicurezza nei cimiteri spesso sono precari e quello di Magenta non fu certo l’unico campo santo ad essere stato visitato dai ladri. Passano i mesi e arriviamo a maggio. Un pomeriggio di pochi giorni fa un parente di Ezio P. si è recato a visitare il suo caro. Mentre passava dalle sepolture dei Partigiani per un saluto ha intravisto una statua. Un bronzo identico in tutto e per tutto a quello che era stato trafugato nel mese di marzo. Possibile che si trattasse solo di una somiglianza?
“Ho scattato alcune foto con il cellulare e le ho inviate a mia moglie, figlia della persona defunta – ha detto il magentino – mi ha confermato che la statua che avevo visto era proprio quella sparita dalla tomba del padre”. L’uomo non ha alcun dubbio. Insieme alla moglie si sono rivolti anche al marmorino, al quale commissionarono la statua, che ha confermato la loro tesi. “Ho pertanto chiamato i carabinieri e, poco dopo, è arrivato un ufficiale della Polizia locale al quale abbiamo spiegato la situazione. Il posizionamento di quella statua in bronzo è recente e questo è evidente, anche perché il mastice appare pulito. E questo in riferimento alla statua stessa che ha oltre trent’anni”.
Cos’è accaduto, quindi? La Polizia locale sta continuando gli accertamenti e, al momento, è impossibile dire qualcosa con certezza. Certo che se quel bronzo è stato acquistato a prezzo di favore dopo un furto messo a segno nel mese di marzo nel cimitero di Magenta per rimanere nello stesso campo santo, sorgono pesanti interrogativi ai quali, per il momento, è impossibile dare risposta.