ROMA – Il dato di fondo è la vetustà del patrimonio immobiliare nel nostro Paese, con conseguenti problematiche dal punto di vista della sicurezza e del risparmio energetico. Le condizioni di manutenzione degli oltre 30 milioni di abitazioni esistenti (dati arrotondati del Censimento 2011)indicano che oltre il 22% degli edifici risulta in stato di conservazione mediocre (19,9%) o pessimo (2,2%); nel complesso si tratta di quasi 3 milioni di edifici parte dei quali malamente costruiti soprattutto nell’immediato dopoguerra (altre allora erano le priorità) con evidenti necessità di riqualificazione. In molti casi, invece di ristrutturare, risulta più conveniente abbattere e ricostruire.
Una pratica in uso nei Paesi più avanzati, dalla Germania agli Stati Uniti, ma che in Italia – dove l’80% vive in case di proprietà o assimilabili – presenta problemi di non facile soluzione.
Se ne parla martedì 7 giugno prossimo a Roma, ore 10, Camera dei Deputati-Sala Mappamondo, in un convegno dal titolo “Rottamazione post bellica. Edilizia priva di qualità – Il riequilibrio delle aree urbane e il rilancio dell’economia” organizzato dalla Fondazione Fiorentino Sullo.
I lavori saranno aperti da Silvio Sarno ceo della Calcestruzzi Irpini cui seguirà la relazione del prof. Aldo Loris Rossi pioniere del concetto di “rottamazione edilizia”. Quindi gli interventi di Giuseppe Cappochin presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Achille Colombo Clerici presidente di Assoedilizia, Claudio De Albertis presidente Ance. Alla sezione tecnica si affiancherà quella giuridica con le relazioni di Gianluca Abbate del c.n. Notariato e Andrea Mosca notaio. Concluderà i lavori il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio.
Gli edifici “moderni” hanno una vita che è valutata mediamente in 70 anni; così come un’automobile o un elettrodomestico non sono eterni. Quando sono a fine vita vanno “rottamati”. Le norme italiane non solo non aiutano questo processo di sostituzione ma di fatto lo impediscono. Il convegno è la piattaforma dal quale scaturirà un progetto di legge di iniziativa parlamentare.
Foto: Colombo Clerici con il Ministro Graziano Del Rio