Mentre la stragrande maggioranza dei politici, oggi, ha riposato, giustamente, rispettando il silenzio elettorale, qualcuno, più giovane e pratico dei social, un selfie man, fino all’ultimo usa Facebook per “pubblicizzarsi”, da alcune prime informazioni che abbiamo preso, sembra che la cosa non sia reato, la legge che prevede il silenzio elettorale è “antica” datata 1956, non esisteva Internet, Facebook o altro, ma il buon gusto non ha età, rimane frutto di una capacità di “combattere” ad armi pari, chi usa altre “armi” non fa un gioco leale, io da elettore non mi fiderei.
Va beh! Beata gioventù, ma una cosa oso dirla, i Selfie e Facebook sono una cosa, la politica è un’altra, mi nasce la convinzione che, chi usa questo tipo di informazione ultima, sa di essere in difficoltà, nel caso vinca il migliore!
Da wikipedia la definizione di Silenzio Elettorale:
Il silenzio elettorale designa la pausa della campagna elettorale che si effettua il giorno prima e il giorno stesso delle elezioni e, come tutta la campagna elettorale, è disciplinato dalla legge 4 aprile 1956 n. 212], integrata da interventi successivi. Il silenzio elettorale, in particolare, è disciplinato dall’articolo 9, così come modificato dalla l. 130/1975.
Per effetto di questo articolo nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per le elezioni sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, la nuova affissione di stampati, giornali murali o altri e manifesti di propaganda (comma 1) e inoltre nei giorni destinati alla votazione è vietata ogni forma di propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni elettorali (comma 2). È quindi consentita la nuova affissione di giornali quotidiani o periodici nelle bacheche previste all’articolo 1 della stessa legge (comma 3) e la distribuzione di volantini in mano o dentro le buchette della posta, telefonate dirette e messaggistica di vario genere.
La ratio di questa regola è che il cittadino possa riflettere serenamente sul voto che sta per esprimere