“Ero in attesa del treno che mi avrebbe portato a Milano, quando in lontananza ho visto uscire del fumo dall’ultima carrozza del convoglio che stava per arrivare”. E’ ancora terrorizzata una donna di Magenta che si trovava in stazione ieri mattina, poco prima delle 9. Ha visto con i suoi occhi quello che è successo e la gente che, appena si sono aperti o portelloni del treno, è fuggita di corsa. Non è successo nulla di grave alla fine. Nel senso che nessuno ha riportato lesioni. Ma i fatti del passato hanno riportato alla mente tragedie sui binari che scatenano paura e panico. La donna, come tante altre persone, ha subito disagi. Inevitabili perché non era certo previsto che accadesse un evento del genere. Le cause del principio di incendio sono ancora da indagare e ci vorranno giorni per capire cosa sia accaduto con certezza.
“Il personale però non è riuscito a garantire una minima informazione a chi raggiungeva la stazione – continua – c’era gente che arrivava al binario due per prendere il treno diretto a Milano e saliva sul convoglio dove si era appena sviluppato l’incendio scoprendo che era vuoto”. C’era chi se la prendeva con Trenitalia. Chi denunciava come, nel 2016, non si riesca ancora a garantire la sicurezza per chi viaggia utilizzando il treno. Per non parlare dei ritardi che si sono accumulati a Magenta per almeno un’ora e mezza. L’altoparlante della stazione magentina ha dato annunci a ripetizione informando che i treni diretti a Pioltello Limito viaggiavano con ritardi tra i 15 e i 20 minuti e occorreva prenderli al binario uno finchè la situazione non si fosse risolta.
“Io avevo appuntamento con il medico, ma è saltato per colpa di questo ritardo – aggiunge un’altra signora in stazione – Oggi prendere il treno è diventato un imprevisto. Oltre ai disagi che continuano da anni per i treni dei pendolari con ritardi a ripetizione e carrozze inadeguate, addirittura ne va della nostra sicurezza. Anche treni veloci che viaggiano per lunghe tratte e per centinaia di chilometri non sono immuni dai rischi. Ne è prova quanto accaduto oggi”.