VARESE – La storia del cinema sperimentale entra nella filiale varesina della BCC di Busto Garolfo e Buguggiate. Dal 13 al 24 giugno negli spazi di via Veratti 1/A sarà visitabile “Idea assurda per un filmaker”, la mostra fotografica su Gianfranco Brebbia e la cultura internazionale a Varese negli anni Sessanta-Settanta. La selezione, composta da sedici scatti in bianco e nero dall’Archivio dell’artista, è curata dalla figlia dell’artista, Giovanna.
Il percorso fotografico proposto si sviluppa attraverso la selezione di fotografie in bianco e nero, alcune di queste realizzate dall’autore stesso, in alcuni casi con autoritratti, altre realizzate da altri fotografi che hanno voluto dedicare alla sua personalità di filmaker di cinema sperimentale immagini a volte molto teatrali.
Spiega la curatrice Giovanna Brebbia: «Le fotografie selezionate, oltre a documentare l’amore autentico di Brebbia per il cinema, in particolare per il cinema sperimentale, offrono lo spaccato di un’epoca, gli anni Sessanta e Settanta, mettendo in luce uno straordinario momento di vivacità artistica nella città di Varese. La fotografia di Fernanda Pivano alla libreria Campoquattro nel 1970, è un documento rappresentativo di questo momento storico ricco di cultura e creatività».
I testi di Gianfranco Brebbia, che accompagnano alcune fotografie, sono stati estrapolati in parte dall’Archivio dell’Autore, in parte da riviste e da volumi che contenevano articoli dedicati al cinema sperimentale, dove lo stesso Brebbia ha descritto le sue tecniche e la sua visione alchemica della cinematografia sperimentale.
«Come banca del territorio abbiamo voluto essere parte delle iniziative che Varese sta meritoriamente organizzando per ricordare un suo artista –spiega il presidente della BCC Roberto Scazzosi– Brebbia è stato una personalità eclettica, capace di esprimersi attraverso molti linguaggi e sempre con una vena sperimentale che ancora oggi affascina. Mi auguro che questa mostra nella nostra filiale possa contribuire a farlo conoscere e apprezzare ancora di più».
La mostra nella filiale varesina della BCC di Busto Garolfo e Buguggiate rientra nelle iniziative dedicate al filmaker varesino partite lo scorso anno con il primo convegno “Idea assurda per un filmaker” e a seguire il secondo nell’aprile del 2016 all’Università degli Studi dell’Insubria, realizzati in collaborazione con il Centro Internazionale Insubrico “Carlo Cattaneo” e “Giulio Preti”, il Centro Internazionale Cinema Sperimentale “Gianfranco Brebbia”e con l’organizzazione di Consel.
La mostra sarà visitabile sino a venerdì 24 giugno dal lunedì al venerdì negli orari di apertura della filiale: 8.20- 13.20; 14.35 – 15.45
Biografia artistica di Gianfranco Brebbia
Gianfranco Brebbia nacque a Varese il 2 maggio 1923. Conseguiti gli studi presso la scuola Salesiana di Milano, all’età di 20 anni, durante la Seconda Guerra Mondiale, fu internato in Svizzera, dal 1943 al 1945. Durante l’internamento imparò il lavoro di sartoria, attività che continuò successivamente, dopo essere rientrato in Italia. Il contatto con la natura della terra elvetica gli conferì un gusto particolare che si riscontrerà nelle sue opere cinematografiche. Brebbia, fin da giovanissimo, si dedicò alla Fotografia e, solo nel 1962, realizzò il suo primo filmato con la cinepresa Bolex Paillard Reflex H8. Da quel momento, la sua cinepresa divenne parte integrante della sua vita.
Varese fu uno dei suoi soggetti preferiti: ne documentò il fermento artistico degli anni Sessanta e denunciò il boom edilizio che distrusse edifici d’epoca nel centro della città.
Nella seconda metà degli anni Sessanta, Brebbia fece parte della Cooperativa di Cinema Indipendente di Roma.
Questo incontro sviluppò ed incrementò ulteriormente il suo spirito di ricerca e di libertà espressiva, portandolo a realizzare oltre 140 film sperimentali (ritrovati in Archivio solo 45).
Negli ultimi anni della sua vita si dedicò all’arte figurativa, componendo quadri con tecnica a collage, tecnica tipica della Pop Art.
Scomparve improvvisamente a Varese, il 7 gennaio 1974, all’età di cinquant’anni, lasciando un prezioso archivio cinematografico custodito dal dicembre 2015 presso l’Archivio Storico della Cineteca Italiana di Milano.