Questo romanzo é l’ultimo di Gabriele D’Annunzio ed é quello che segna la sua fase di entrata nel decadentismo, in cui esce dalla sua solarità e “cade” nell’ombra, nel buio delle domande e della meditazione che segnano la seconda parte della sua vita. Protagonista l’eroe/superuomo, Paolo Tarsis, di cui s’innamora no entrambe le sorelle, Isabella (simbolo della passione) e Vana (simbolo del puro sentimento).
Ambientato nel mondo dell’aviazione, racconta la voglia del protagonista di volare e di provare il potere del dominio sulla macchina. Fin qui lo riconosciamo. Ma è proprio qui che un senso di angoscia aleggia sulla neve di Paolo.. Di follia, incesto, disfacimento fino al suicidio.
Questi sono i momenti del progressivo annientamento dell’uomo. Ormai è entrato nel sapore agrodolce del dolore. Ora predilige il silenzio è sottintende atmosfere oscure, é “notturno”, in una parola. La scrittura diventa più libera e meno barocca, quindi anche più realistica.
Vale la pena di leggere anche questo aspetto del “vate”.