TURBIGO – Sono iniziati i lavori di restauro della cappella (la seconda entrando a sinistra) di San Carlo Borromeo. Le restauratrici, coordinate da Katia Negri, hanno collocato il ponteggio lunedì 13 giugno 2016 e hanno iniziato le campionature che hanno rivelato finti marmi a far pensare che ci sia un vero e proprio altare attorno alla nicchia (che non corrispondeva alla cornice del quadro) finora coperta dal quadro di San Carlo Borromeo.
NEL 1992 LA VEDOVA CUSANI PRESE IL POSTO DI SAN LUIGI GONZAGA
Quando, nel 1992, fu restaurato il quadro di San Carlo Borromeo intento a comunicare San Luigi Gonzaga, il Laboratorio S. Gregorio di Busto Arsizio comunicò ai committenti che era sottesa al Santo una figura più antica che – in seguito – è stata ricondotta alla vedova Cusani che, morto il marito, manifestava l’intenzione di dedicarsi a Dio.
Il quadro, che si inserisce chiaramente in un contesto milanese, era stato portato a Turbigo dagli Agostiniani Scalzi all’epoca della costruzione della chiesa e, quando, nel 1726, S. Luigi Gonzaga fu canonizzato i frati pensarono bene di ricordare l’avvenimento. Dettero indicazione all’ignoto pittore settecentesco di mantenere la figura di San Carlo, ma di sostituire la nobildonna milanese con San Luigi, il santo conosciuto in vita dal cardinal Flaminio Piatti, fondatore del convento turbighese.
Fu così che una parte della tela fu ‘mascherata’ (ed è anche per questo che non corrisponde alla nicchia esistente) e apparve l’attuale iconografia della seconda metà del Cinquecento.