Abbiamo incontrato oggi la mamma del ragazzo di 16 anni che è stato arrestato l’altro giorno nella sua casa di Sedriano con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. La signora ci spiega cosa è successo quel pomeriggio mentre lei non era presente.
“Sono arrivati due carabinieri in borghese – spiega – ed è stato mio figlio a consegnare loro quanto c’era in casa. Voglio precisare però che i quantitativi di droga sono decisamente inferiori rispetto a quelli riportati dalla stampa e che mio figlio non ha dato in escandescenza tirando calci e pugni”. L’arresto è stato convalidato e il ragazzo adesso si trova all’istituto di pena Cesare Beccaria di Milano. “Siamo in attesa che venga assegnato ad una comunità di recupero – continua la mamma – Ho parlato con lui. E’ consapevole di quello che ha fatto e desidera cominciare un percorso di recupero per poter vivere la sua vita. Ha chiesto scusa a noi e a tutti per il male che ha fatto provare”.
Per il 16enne è cominciato così un lungo percorso di riabilitazione, ma anche di collaborazione con gli inquirenti. Ha consegnato i numeri di telefono dei cosiddetti fornitori. Il 16enne li contattava per recuperare la roba e loro si trovavano a Cerro Maggiore. Tutti di nazionalità marocchina. Sono loro i cosiddetti pesci grossi sui quali sarebbe indispensabile indagare con insistenza. Il ragazzo arrestato l’altro giorno ha soltanto 16 anni e una vita davanti. Per lui questa volta si sono aperte le porte del carcere. Un’esperienza terribile, che segna. Ma che potrà servire. Una vita a 16 anni non si può interrompere per un errore, anche grossissimo, come quello che è stato fatto. Si deve continuare a sperare e a migliorare.