Una giornata di studio per affrontare il tema del ruolo e dei valori dei Parchi nel XXI secolo, anche alla luce del nuovo Progetto di Legge di Regione Lombardia sulle aree protette e della revisione in corso della legge quadro nazionale. Il Parco del Ticino si è fatto promotore di un importante evento che mercoledì 15 giugno ha riunito esperti di fama nazionale e internazionale. “Ancora una volta il nostro Ente si è fatto promotore di un evento importante – ha dichiarato il presidente del Parco del Ticino, Gian Pietro Beltrami –, puntando l’attenzione sul nuovo ruolo che dovranno svolgere i Parchi nei prossimi decenni. Tante cose sono cambiate dalla prima legge Regionale istitutiva delle aree protette ad oggi. E’ arrivato il momento di fare il punto della situazione in un momento di grandi cambiamenti, a cominciare dal nuovo Progetto di Legge approvato dalla Giunta Regionale. Ringrazio la consigliera Gibelli per aver organizzato questo convegno, che sono certo fornirà un contributo importante al tema“.
Alla giornata hanno partecipato ottanta rappresentanti di Parchi, Enti e associazioni ambientaliste. Per la Regione Lombardia erano presenti Giorgio Bonalume e Luisa Pedrazzini. A coordinare il convegno è stata Gioia Gibelli, consigliere con delega alla Pianificazione, Paesaggio e GIS, Settore Gestione siti Natura 2000. Relatori della giornata di studio sono stati Luciano Lussignoli dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, Piero Genovesi dell’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale nelle aree protette, Gianfranco Becciu del Politecnico di Milano, Stefano Bocchi Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, UniMi, Riccardo Santolini dell’Università di Urbino, Mario Sartori Fondazione Rete Civica Milanese, Marco Frey Scuola S. Anna di Pisa, Paolo Lassini e Andrea Arcidiacono, entrambi del Politecnico di Milano.
“Il XXI secolo si è presentato come un secolo di grandi cambiamenti,sociali, economici ed ambientali- ha esordito Gioia Gibelli-. Novità che implicano un ripensamento complessivo che include anche il ruolo dei Parchi. La maggior parte dei Parchi sono stati fondati nella seconda metà del XX secolo su presupposti molto diversi da oggi. Pare dunque opportuno tornare a discutere dei Parchi, dei nuovi ruoli, sfide e attese che il sistema dei Parchi si trova ad affrontare in un mondo profondamente mutato. La crisi ambientale, da una parte, ne enfatizza il ruolo, la crisi economica ne limita le risorse, la crisi sociale crea difficoltà a discernere le opportunità che i Parchi possono offrire. Contemporaneamente gli Enti di governo hanno iniziato un processo di revisione legislativa sui Parchi che non pare affrontare i temi fondamentali. Nasce l’esigenza di capire come i Parchi possano rispondere alle sfide del secolo, non solo conservando i capitali per i quali sono stati fondati,ma soprattutto come strutture portanti dei sistemi tecnologici a cui erogano servizi materiali e immateriali di cui, una buona parte,irrinunciabili e come luoghi di sperimentazione di nuovi modelli. Il Parco del Ticino riunisce esperti di fama nazionale e internazionale a discutere sui nuovi ruoli e sui valori che i Parchi rappresentano e che possono innescare”.
Molti i temi affrontati nel corso della giornata tra i quali la conservazione, la gestione e il monitoraggio della fauna selvatica, l’agricoltura nel terzo millennio, acque e sistemi fluviali, partecipazione conflitti e comunità, i parchi come laboratori di eccellenza e sperimentazione per nuovi modelli economici sostenibili.
Gli interventi dei relatori si sono alternati con quelli dei numerosi partecipanti che hanno dato vita ad un ricco dibattito. Uno degli scopi della giornata, infatti,era anche mettere a confronto attori diversi sulle tematiche che si intrecciano quotidianamente nella vita dei Parchi per trovare un ponte tra la teoria e la pratica, tra natura e sviluppo, tra norme ed esigenze.
Quella organizzata al Centro Parco ex Dogana Austroungarica di Lonate Pozzolo, è stata la prima di una serie di giornate di studio i cui risultati saranno riportati in un documento di sintesi: “Il quaderno per i Parchi del XXI secolo”. “Un quaderno – ha concluso Gioia Gibelli – che il Parco del Ticino offrirà ad Amministratori, politici, operatori economici e popolazioni dei Parchi in occasione di un convegno internazionale sui Parchi che organizzeremo in Regione Lombardia a fine 2016 per presentare il lavoro”.
A chiudere i lavori della giornata è stato il giornalista di Repubblica, Antonio Cianciullo, da oltre 25 anni esperto di temi ambientali.“Ringrazio il Parco per aver organizzato questo interessante convegno dal quale sono emersi molti spunti interessanti su cui riflettere e alcune sfide – ha detto Cianciullo -. La parola chiave della giornata è il Parco catalizzatore di progetti e azioni che esce dai suoi confini. Nel paese c’è il bisogno di un rinnovamento economico e i Parchi possono candidarsi a sperimentare con progetti multifunzionali in molti campi, dall’agricoltura al turismo sostenibile, dalla green economy alla cultura, dalla ricerca al benessere. Oggi l’Italia perde posizioni nel turismo mondiale, ma il turismo della natura viaggia con aumenti a due cifre. Così come l’agricoltura di qualità. Penso che questi possano essere alcuni dei motori dei Parchi che devono saperli valorizzare anche attraverso il marketing. E’ emerso come i Parchi debbano uscire dai propri confini per diffondere i modelli sostenibili e far valere le proprie competenze dando un messaggio forte alla società civile: non basta occuparsi dell’ambito tecnico, legale e di conservazione delle aree protette. Perché 40 anni fa i Parchi avevano una forza prorompente mentre oggi rischiano di essere percepiti solo come elemento di gestione burocratica”.
Questo è solo il primo passo di un percorso che cercherà di coinvolgere tutti i Parchi italiani con l’obbiettivo d ricercare i nuovi ruoli, le funzioni e le sfide dei parchi all’epoca dei cambiamenti globali, convinti che di fronte ai cambiamenti, prima ci si attrezza e meglio si affrontano. Ruolo che non riguarda solo la conservazione di ambienti naturali, ma sempre più l’applicazione di modelli di sviluppo che permettano la corretta convivenza tra natura e attività umane, garantendo uno sviluppo equo, fondato sulle risorse e le identità.
Un ruolo che oggi viene sempre più riconosciuto come modello di sicurezza territoriale. Ogni giorno ci troviamo ad affrontare i cosiddetti ’disastri ambientali’,mentre la più corretta definizione dovrebbe essere di scelleratezza dell’uomo nella scelta di alcune decisioni localizzative. Non si mette mai in evidenza che raramente i disastri riguardano territori tutelati, anche se con densità abitative e produttive pari ai territori limitrofi.
Hanno partecipato all’evento:
Regione Lombardia, Federparchi, Parco Adamello, Parco Adda Nord, Parco Agricolo Sud Milano, Parco del Lambro, Parco Montevecchia e Curone, Parco Nord Milano, Parco Grugnotorto, Villoresi, Parco del Lura, Parco del Rio Vallone, Parco Ticino Lago Maggiore, Parco Nazionale della Val Grande, Assemblea MAB“Ticino Valley”, ISPRA, INU, Politecnico di Milano, Università di Milano,Univeristà di Urbino, Fondazione Rete Civica Milanese, Scuola S. Annadi Pisa, ERSAF, AIPO, Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi, Consorzio di Irrigazione e Bonifica Est Sesia, Navigli Lombardi, Consorzio del Ticino, LIPU, FAI, SIEP-IALE, Università Bicocca, AIAPP, FIAB, SEA, SEAReal Estate, SNAM, Confcommercio Abbiategrasso.