4,5 i kilometri sulle acque del Lago d’Iseo, 70.000 metri quadrati di tessuto giallo-arancione, 200.000 cubi in polietilene ad alta densità che formano il sistema di pontili galleggianti: questi i numeri principali del progetto The Floating Piers di Christo. Per 16 giorni l’installazione sarà percorribile e fruibile da Sulzano a Monte Isola (Peschiera Maraglio) e con due diramazioni che conducono all’isola privata di San Paolo.
L’installazione è stata inaugurata sabato 18 giugno con grande clamore di pubblico e media: difficile non aver sentito parlare dei grandi pontili di Christo negli ultimi giorni. L’artista ha pertanto dichiarato: “Vi farò camminare sulle acque, meglio se verrete senza scarpe; sarà una passeggiata dove sentirete le onde sotto i vostri piedi”. Ma chi è Christo? E cosa c’è sotto la sua arte? Christo (Vladimirov Yavachev, 1935) è il nome di un progetto artistico iniziato decenni fa con la moglie Jeanne-Claude, scomparsa nel 2009 e a cui è dedicata l’opera The Floating Piers. A partire dagli anni Sessanta sono tra i principali esponenti della land art, ossia una forma d’arte che interviene sul territorio naturale, in particolare sui grandi spazi. Tra le opere più celebri ricordiamo nel 1970 l’imballaggio del monumento a Vittorio Emanuele II in Piazza Duomo a Milano, qualche anno dopo l’impacchettamento della Porta Pinciana a Roma (1974), in seguito il progetto Sorrounded Island per cui le isole della baia di Biscayne a Miami sono circondate con una cintura di polipropilene fucsia (1980-1983), e l’imballaggio del Reichstag di Berlino impacchettato con un tessuto argentato nel 1995.
The Floating Piers s’inserisce in questa serie di lavori con lo scopo di interagire con il territorio circostante, non solo modificandolo, ma facendo scoprire il territorio naturale al pubblico in modo unico. I visitatori possono infatti accedere gratuitamente all’opera, camminando e ammirando tutti gli angoli più nascosti intorno al lago. Un’opera costata 15 milioni di euro, tutti di tasca dell’artista e che ha dato lavoro a oltre 750 persone; terminati i 16 giorni di esposizione, l’opera verrà rimossa e dismessa attraverso un processo industriale di riciclaggio. A quel punto non ci rimarrà che la meravigliosa esperienza di aver vissuto sulla nostra pelle l’opera e naturalmente la documentazione legata all’installazione, tra cui fotografie e disegni preparatori.