ALTOMILANESE – Un amico ci scrive chiedendoci lumi sulle crocette ancora esistenti nei nostri paesi. Fu San Carlo Borromeo che fece erigere le prime crocette durante la peste che infuriò a Milano nel 1576-77. Divennero dei veri e propri luoghi di culto all’aperto, dato l’alto rischio connesso agli assembramenti all’interno delle chiese. Cinquant’anni dopo, la funzione delle crocette si rinnovò per il dilagare della nuova epidemia, passata alla storia come la peste manzoniana.
Milano si liberò di queste ‘discrete’ presenze nella seconda metà del Settecento per ordine del Governo austriaco, che dispose l’abolizione delle immagini sacre e degli altari dalle strade pubbliche, segno questo di una grande insofferenza verso la presenza ingombrante della chiesa. Erano gli anni in cui erano in corso le soppressioni giuseppine dei conventi e l’incameramento dei beni della manomorta e i rapporti tra i due poteri non erano certo idilliaci. Nel 1786 venne dato l’ordine all’architetto Pollack di demolire numerose crocette considerate un ostacolo alla circolazione stradale milanese, in realtà si voleva cambiare anche così il corso della storia.
Nelle campagne, però, queste crocette furono mantenute e diverse sono arrivate sino a noi. A BUSCATE abbiamo la crocetta di San Carlo in piazza (nella foto) e un’altra in località Lazzaretto, lungo la strada vicinale della Miorina.
Ci sono crocette in quasi tutti i paesi della riva sinistra del Ticino. A cominciare da TORNAVENTO la crocetta è sulla strada che porta a questa frazione di Lonate Pozzolo; al PADREGNANO è rimasta solamente la colonna, ma ci sono foto che documentano come un tempo era sormontata da una croce (rubata) recante alcune iniziali e la scritta: Divo Nicolao – 1735; a CASTELLETTO DI CUGGIONO la colonna si eleva accanto al bivio che porta al Naviglio-Ticino; a BOFFALORA (nella foto) è sul ponte del Naviglio; a PONTE VECCHIO di Magenta la colonna monumentale è collocata davanti alla chiesa dell’Immacolata…