TURBIGO – Tre dei giovanotti presenti in questa foto d’inizio Novecento sono i fondatori, nel 1919, della famosa officina meccanica ‘Mazzoni & C’, in un locale adiacente alla chiesa dei SS. Cosma e Damiano. In questa foto – da bravi ragazzi dell’Oratorio – sono con il parroco Giovanni Battista Magni (1909-1917), in partenza per una gita a Lecco. Da sinistra, in piedi si riconoscono: Canna Pietro (1), industriale, nato il 9 febbraio 1895, eletto consigliere comunale l’11 febbraio 1923; Caccia Eligio (2), nato a Turbigo il 15 gennaio 1894, industriale, eletto consigliere comunale nelle amministrazioni Bianchini (1946-1960); Garavaglia Luigi, industriale, divenne proprietario della ‘Conceria Piave’ e dell’area occupata oggi dalla Mewa; Brusatori Enrico, industriale, fondatore nel 1927 di una officina meccanica (accessori per acquedotti) in via San Vincenzo, 6 (3); Mazzoni Angelo (4), industriale; Jelmini. Da sinistra, seduti: Milan, Gasparini Egidio, don Giovanni Battista Magni, Rizzi.
Quanto scritto sopra è la lettura di una foto (messaci gentilmente a disposizione da Giuseppina Garavaglia) che avevamo pubblicato su Contrade Nostre circa trent’anni fa, ma poi su Agorà (luglio-agosto 2016), a firma di Carlo Azzimonti, in merito al restauro del presbiterio della parrocchiale, abbiamo trovato altre notizie. In merito alla rappresentazione pittorica – sulla parete destra del presbiterio – del ‘Primato di Pietro’ l’oblatore fu, appunto, la ditta Mazzoni-Caccia-Canna (i tre turbighesi rappresentati nella foto) che dal ‘Censimento industriale e comemrciale 1937-1940’ risultano essere proprietari dell’Officina meccanica ‘Mazzoni & C.’ che produceva ‘trapani, smerigliatrici, limatrici, morse’.
Fondata nel 1919, la ditta era originariamente ubicata in Via Fredda, nei locali attigui alla chiesa dei SS. Cosma e Damiano, in precedenza adibiti a Scuola Elementare femminile. Lo documenta quella che abbiamo chiamato ‘L’alba delle Officine Meccaniche’ (una foto del 1920, qui sopra pubblicata, probabilmente scattata proprio davanti alla chiesa dei SS. Cosma e Damiano e pubblicata su ‘Contrade Nostre’, vol. IV) dove si riconoscono i fondatori, che da ragazzotti intenti a partecipare ad una gita con il ‘Curaden’, erano ormai diventati degli uomini: Da sinistra, Angelo Mazzoni, Caccia Eligio, Canna Pietro. Questi turbighesi chiesero, nel luglio 1919, alla Giunta Municipale di Turbigo (guidata allora dall’ing. Consonni) di “concedere in affitto – per la sommma di 250 lire annue – il locale ex scuole elementari posto in Vua Fredda e confinante con la chiesa sussidiaria, data la scarsità di locali esistenti in paese, per iniziare la loro attività artigianale”.
La storia delle Officine Meccaniche Excelsior Mazzoni è raccontata nel volume Cenni storici e attività produtive, pubblicato nel 1968, dove si dice che durante il Ventennio “i trapani Excelsior si diffusero sui mercati dell’Italia e del mondo” e nel nuovo stabilimento, di 14mila metri quadrati, posto in Via 11 febbraio 1929 (trasversale di Via dei Frati) lavoravano un centinaio di persone…
Oggi, purtroppo, scopriamo da Google, che la gloriosa società è in liquidazione dopo quasi un secolo di vita.
NOTA
1 – CANNA PIETRO (Vignale 1895- Turbigo 1969). Figlio di Gulielmo e di Rossetti Rosa, si sposò in Castelletto di Cuggiono il 10 maggio 1924 con Virginia Ponciroli (+1958), figlia di Francesco e di Angela Portaluppi. Il figlio Ugo si coniugò con Anna Capponi ed ebbe due figlie, Patrizia e Piera Franca Maria emigrate a Milano nel 1984
2 – CACCIA ELIGIO CARLO (Turbigo 1894-1988). Figlio di Ezechiele (sarto e cursore comunale) e di Giuseppa Bottarini si sposò in Turbigo il 17 ottobre 1928 con Teresa Garavaglia (1903-1983) figlia di Angelo Giuseppe e Maria Bossi ed ebbe tre figli.
3 – BRUSATORI Enrico, coniugato con Maria Almasio, senza figli. Da ricerche effettuate in occasione dei festeggiamenti della Casa di Riposo ‘S. Edoardo’ – dove su una lapide compaiono i nomi come benefattori – risulta che ha abitato in Via Fredda, 4 ed aveva come sorelle Brusatori Giulia, vedova Rognoni, Brusatori Cesira coniugata Francesco Bramati (la figlia Iside Bramati aveva sposato un Mondellini ed era emigrata a Parabiago).
Ha scritto Carlo Azzimonti in merito al ‘S Marco Evangelista’ rappresentato senza cartiglio, con il libro e il leone alato sulla volta della chiesa parrocchiale, dono, appunto, dei Brusatori (Agorà 3/2016): il Commendatore Brusatori Enrico (1893-1953), figlio di Antonio e di Branca Fortunata, industriale di origini turbighesi, si sposò in Milano il 9 settembre 1933 con Almasio Maria Gaetana (Trecate 1885-Turbigo 1952), figlia di Antonio e Cerina Giovanna. Fu ostetrica titolare della condotta consorziale di Turbigo e Nosate dal 1917 al 1947, diplomatasi presso la Regia Scuola di Ostetricia dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara (dipendente dall’Università di Torino) nell’anno di corso 1915-1916.
Dopo la prematura morte del fondatore (1953), non avendo avuto figli, l’eredità della ‘Brusatori’ fu presa in mano dai nipoti e la produzione di componenti per acquedotti proseguì al punto che, tra i clienti, c’era la Cassa del Mezzogiorno, l’Acquedotto Pugliese e la maggior parte dei Comuni italiani. Grandi forniture vennero effettuate anche dall’Enel per la costruzione degli impianti antincendio nella grande centrale termoelettrica di Turbigo. La ditta, che occupava una grande area all’inizio di Via San Vincenzo, dopo il ‘Manicomio’ (fino all’intersezione con Via Monte Nero), fu chiusa negli anni Ottanta del secolo scortso e nella sua area fu innalzato un condominio progettato dall’ing. Luigi Paolino.
4 – MAZZONI ANGELO (Turbigo 1894-1953). Figlio di Carlo e di Cardani Maria su sposò a Novara nel 1927 con Maria Giglio