Pensavo di avere smarrito irrimediabilmente, il mio preziosissimo smartphone. Strumento che uso al 99% per lavoro. Invece devo ringraziare un giovane pakistano se posso ancora tenerlo tra le mani. E’ successo oggi pomeriggio quando l’amico collega Francesco Maria Bienati mi chiama dalla cascina Calderara, luogo dove è atteso l’arrivo di circa 50 richiedenti asilo in strada Ossona. Mi precipito in bicicletta portandomi appresso il telefonino. Corro come un fulmine e arrivo alla cascina Calderara dove trovo Bienati, insieme al proprietario di metà stabile con il figlio. Sono abbattuti. Quello non è certo luogo idoneo per ospitare richiedenti asilo. Non sanno cosa fare. Li c’è un’entrata unica per tutti. Come fare con tanta gente?
“Non è certo una questione di razzismo – ci diceva il figlio – Meglio qua che lasciarli morire nei loro paesi”. Sono persone oneste e si sentono traditi dalle istituzioni. Tutto nel nome dei soldi. La società che possiede l’altra parte della Calderara? “Nessuno li ha mai visti qua”, dicono. A loro interessano i soldi. Punto e basta. Completiamo il discorso e mi accorgo che lo smartphone è sparito. Volato via mentre mi precipitavo in strada Ossona. Corro a ritroso nel tentativo di recuperarlo prima che venga schiacciato da un camion. Attraverso la ex SS11 nel traffico caotico. Ma non c’è niente da fare. Ormai il danno è fatto. Qualcuno l’avrà preso e se lo sarà tenuto. Maledico Bienati e tutto il resto e mi dirigo verso casa infuriato verso tutto e tutti. Finchè, a casa, ricevo una telefonata.
Il telefonino l’ha ritrovato un ragazzo di origini pakistane che abita a Magenta. L’ha sentito suonare in mezzo all’erba. L’ha raccolto e ha risposto. Dall’altra parte c’era Bienati. Si sono messi d’accordo e il telefonino è stato restituito. Quel ragazzo non ha lasciato recapiti. Avrei voluto ringraziarlo di persona. Non ha accettato la mancia che Bienati era pronto a elargirgli. Perché lo riteneva semplicemente un piccolo gesto doveroso da parte di un cittadino. Un piccolo gesto che mi ha risparmiato un bel po’ di soldi. Grazie, chiunque tu sia.