Riceviamo e Pubblichiamo
Come ampiamente previsto è finalmente arrivata l’approvazione della VIA per tutto il progetto Solter, scavo di 1.860.000mc di terra e discarica di rifiuti speciali (151 CER) da 500.000mc, da parte degli uffici competenti di Città Metropolitana di Milano.
Nemmeno il tempo di scrivere il report della deludente audizione che abbiamo avuto in commissione VI di Regione Lombardia il 21.7 in cui, per la seconda volta, chiedevamo spiegazioni rispetto alle inerzie normative, agli assurdi pareri di Enti strettamente correlati alla Regione quali ARPA e AST Milano, denunciando pubblicamente le illegittimità costituzionali dei comportamenti tenuti dagli uffici di CM (con ovvio avvallo politico) nei confronti della partecipazione dei cittadini, spiegando che le ‘passerelle’ dei vari politici e le ‘formali’ contrarietà delle Amministrazioni locali ci stavano un po’ strette. Abbiamo ottenuto solo silenzi imbarazzati da parte di tutti i commissari (maggioranza e minoranza) e un invito da parte del presidente Luca Marsico a rivolgerci ad altre autorità (pensiamo la Magistratura). Invito di cui faremo tesoro. Neanche l’ombra di una risposta, come ci avevano promesso dopo la prima audizione.
Leggendo il testo del decreto di approvazione salta agli occhi un’unica considerazione: la scelta è stata fatta a priori. Avevamo ragione nel dire che qualsiasi considerazione tecnica sarebbe stata inutile e l’unica via da seguire sarebbe stata la netta contrarietà politica. Politica evidentemente inesistente.
Un plauso va certamente riconosciuto all’azienda, capace di schierare in prima fila alle riunioni di conferenza dei servizi i suoi plurindagati dirigenti, Bernardino Filipponi e Bruno Bella , e di aver garantito un cospicuo risarcimento (chiamato ‘mitigazione’) al Bosco WWF di Vanzago al fine di ottenerne il parere favorevole che ha permesso l’approvazione della VINCA (Valutazione di Incidenza) , alla faccia della normativa europea sulle aree protette e i corridoi ecologici.
Ma noi di Casorezzo abbiamo un altro déjà vu locale: dalla stampa di pochi giorni fa risulterebbe che CM (ex Provincia di Milano) avrebbe in questi giorni ‘sbloccato’ fondi (800.000€) per il primo lotto di un vecchio progetto di tangenziale a Casorezzo. Che coincidenza! Allora siamo tornati al lontano 6.8.2002, solo un mese dopo la stipula della famosa ‘convenzione’ per la cava, quando il Comune di Casorezzo chiese alla Provincia di Milano la compartecipazione alla realizzazione della nuova circonvallazione che voleva realizzare per circa 4 km intorno all’abitato di Casorezzo, di cui 3 km in trincea profonda, e il 27.12.2002 venne presentata la proposta di project financing per la realizzazione della circonvallazione da parte dell’A.T.I. Locatelli geom. Gabriele s.p.a. /Cave di Casorezzo S.r.l. Si prevedeva l’escavazione di oltre mezzo milione di mcubi di terra, con l’esproprio di circa 16 ettari di terreno agricolo.
Dopo 14 anni di battaglie per contrastare questo allucinante progetto, inutile dal punto di vista viabilistico e letale dal punto di vista ambientale e economico, dopo che tutto è fallito e i protagonisti del project financing sono stati messi in galera per reati ambientali o hanno venduto la proprietà (apparentemente!) dell’ATEg11, dopo che sono stati sperperati 500.000€ di denaro per delle mitigazioni di una strada fantasma risultata totalmente inutile,
ci chiediamo a chi giova? Ci chiediamo anche se per caso gli attuali amministratori di Casorezzo non abbiano ripercorso le tracce del passato concordando con Città metropolitana qualche ‘mitigazione’ di troppo, naturalmente escludendo scientemente cittadini e comitati dalla trattativa. Non avevano tempo da perdere!
E che dire di Busto Garolfo e del Parco del Roccolo? La loro blanda e poco convinta opposizione all’attuale progetto forse tende a mascherare documentate inadempienze presenti e passate? Fidejussioni non escusse, finanziamenti ottenuti dall’azienda, controlli mancati, bonifiche di aree effettuare con cambio in corsa di codici CER. E ora il problemino incombente della cava DAF.
Riteniamo che le responsabilità politiche di questo disastro siano chiare e, come abbiamo detto a Regione Lombardia, “I cittadini non si sentono garantiti dalle proprie Istituzioni che stanno consegnando i territori ai predoni”.
Comitato Salviamo il Paesaggio Casorezzo
Referente : Dott.ssa M. Giuliana Cislaghi