Abbiamo chiesto al Sindaco Pierluca Oldani qualche dichiarazione sulla vicenda cava e sulle autorizzazioni concesse alla Solter e lui ci ha scritto: “dato che la dottoressa Giuliana Cislaghi sta dando colpe a tutti tranne che a sé stessa, è meglio ricordare qualche fatto che la riguarda: tra il 2007 e il 2009 è stata assessore a Casorezzo con delega al Parco del Roccolo; tra l’altro, in quel periodo Casorezzo era comune capofila del parco, quindi la sua era una posizione dominante all’interno del Comitato di Coordinamento del Parco. È stata proprio lei la prima a proporre di fare una discarica di inerti nel buco dove la Solter vuole mettere i rifiuti industriali (delibera di Giunta numero 71 del 2007); l’altra discarica, quella che stanno riempiendo in questo periodo, era partita proprio come discarica di inerti, poi, a forza di ulteriori concessioni, è arrivata a ricevere terre e rocce da scavo provenienti da siti contaminati; quindi si sapeva già come poteva andare a finire, eppure lei ha proposto di fare un’altra discarica di inerti. A proposito di quella esistente: tra il dicembre 2006 e il 2008, periodo in cui lei era assessore, ha avuto due trasformazioni, ma la dottoressa Cislaghi non ha mai detto nulla. Nel 2008 è stata svincolata una delle tre fideiussioni sulla cava, ma la dottoressa Cislaghi non ha avuto nulla da dire, adesso fa le sceneggiate sulla questione delle fideiussioni. Nei cinque anni successivi al 2009 si è completamente disinteressata di tutto questo; quando gli amministratori nascondevano ai Cittadini i progetti di nuove discariche e i documenti riguardanti la strada (argomento emerso nel confronto tra candidati sindaci del 2014), o tentavano di portare avanti strani accordi, sempre senza far sapere nulla a nessuno, la dottoressa Cislaghi non ha mai detto una parola, né, tanto meno, la sua associazione; adesso che i sindaci di Busto e Casorezzo si stanno opponendo alla discarica lei li attacca: un comportamento che dovrebbe spiegare. La strada che oggi contesta, l’ha voluta proprio la dottoressa Cislaghi nel periodo in cui faceva l’assessore e l’ha voluta esattamente con le modalità con le quali oggi si sta realizzando; i soldi per il primo lotto erano stati stanziati nel 2012 (e confermati a ottobre 2013) grazie a un mutuo della Provincia di Milano, e non trovati oggi, come invece va dicendo la dottoressa Cislaghi, anche facendo becere insinuazioni; piuttosto dovrebbe chiedere, a quelli che non ha mai disturbato tra il 2009 e il 2014, come mai non l’hanno realizzata loro la strada, visto che i soldi c’erano”.
Casorezzo, in una missiva il Sindaco Oldani fa la storia e mette i punti sulla vicenda discarica.
Francesco Maria Bienati
Chi è Francesco Maria Bienati, innanzitutto… uno che fino qui ha vissuto e, a suo modo, vuole continuare a vivere. Come ha fatto finora, seguendo quello che la vita gli offre tentando di carpirne l’attimo. Lo stesso attimo che l'ha portato a intraprendere la strada del giornalismo: nel 1993, seduto su un muretto nei pressi dell’ospedale di Mostar, con la colonna sonora dei colpi di mitragliatrice, accorgendosi che c’era bisogno d’informare per sensibilizzare il mondo che c’era una parte di mondo che soffriva. Cosi, da appassionato fotoamatore diventa Giornalista (mi piace definirmi Fotoreporter). La mia sensibilità mi porta a proseguire l’esperienza bosniaca in altri paesi in guerra: Albania, Israele, Sudan. Altri reportage li realizzo in Togo, Egitto, Tunisia, Benin. In questi anni collaboro alla fondazione di due Onlus, l’Associazione Un Sorriso per il Sudan e Il Coordinamento Pro Missioni di Magenta. Dopodiché mi butto nell'imprenditoria, fondo una ditta di Autotrasporti internazionali che mi permette di girare per la vecchia e nuova Europa. Continuando a documentare in maniera personale le cose e le storie che vedo. Sono cofondatore dell’Associazione Amici di Mons. Macram, Vescovo Sudanese operante nella sua terra. Oggi continuo a seguire l’attimo: ho deciso di tornare a fare il giornalista, nel tentativo di dare voce a chi non ne ha.