Questo è quello che ci piace pubblicare, questa volta è Tania Chiara Corbetta che c’invia foto dalla martoriata Aquila, ancora “gravemente” ferita dal terremoto del 2009, accompagnate anche da un suo pensiero, pubblichiamo il tutto ricordando il dolore che la città ha vissuto, ad evento concluso il numero definitivo è di 309 vittime, oltre 1.600 feriti e oltre 10 miliardi di euro di danni stimati
Tania scrive: “Questo è il centro de L’Aquila, oggi. Di giorno il rumore della ricostruzione, di sera il silenzio. Pensi che questa assenza di suoni non sia normale in una città. Poi ti accorgi che gli edifici, bendati e incerottati stretti stretti sono vuoti, oppure pieni di cose che nessuno userà più; e non capisci come si possa aprire un baretto sotto ad un appartamento sventrato, mettere della musica e preparare i tavolini all’aperto. Ti spiegano che la gente non se n’è andata, sta solo aspettando di rientrare nelle proprie case e che anche gli studenti torneranno a far rivivere il centro, perché questa è una città universitaria. E allora capisci: vedi che sotto le bende e i cerotti stretti stretti c’è una bellissima città che sta solo aspettando, in silenzio“.