Al mondo esistono persone davvero strepitose. Si, proprio come quelle che hanno accettato di accogliere in casa loro giovani pellegrini sconosciuti. Con un panino farcito da ingredienti strani per noi italiani, simbolo dell’accoglienza che hanno voluto riservarci, la mattina di sabato 30 luglio ci hanno accompagnato al punto di raccolta per raggiungere il Campus Misericordiae e iniziare l’attesa dell’evento più importante della giornata. Ed eccoci alla veglia, momento intenso e che sicuramente ha soddisfatto le aspettative del nostro gruppo. Un papa Francesco determinato che ha voluto lasciare messaggi forti per i giovani che si affacciano su un mondo difficile come quello d’oggi; un’omelia che ha saputo scuotere la gioventù del 2016. La domanda è una e diretta: si è in cerca di una “felicità da divano” (quella di chi crede che la felicità sia nel stare tranquilli e rilassati) o di una felicità che implica il “sporcarsi le mani“, il “mettersi in gioco“, e il “lasciare un’impronta“? Con questa domanda nel cuore si veglia e si attende l’evento culmine di domenica 31 luglio, la Santa Messa.
Una messa in cui i ragazzi daranno delle prime risposte alle provocazioni lasciate da Papa Francesco.
Foto di Copertina: i giovani della comunità pastorale Santa Maria con ragazzi di Trento