TURBIGO – Più di trent’anni fa, a seguito del ‘Palio turbighese’, primo e secondo, che mise in evidenza i due poli di sviluppo del paese (il ‘Turbigh in Su’, a corollario del castello medievale; il ‘Turbigh in Giò’ sulle acque del Naviglio) e, grazie soprattutto all’entusiasmo che animava la vita turbighese negli anni Ottanta, si cercarono le motivazioni che alimentavano la competizione tra due parti del paese.
Nel frattempo, ci si accorse, dello stato pietoso in cui verteva la chiesa sussidiaria, da sempre centro della vita religiosa e civile del ‘Turbigh in Giò’. Nacque allora, in tale contesto, l’idea di costituire un Gruppo che si facesse carico di recuperare e rinvigorire l’antica ‘Festa d’in Giò’ (ormai tramandata semplicemente dal simbolismo religioso: un pallone, rivestito di cotone, bruciato in chiesa nella quarta domenica di ottobre) utilizzando gli strumenti che il tempo e la tradizione metteva a disposizione: le torte dei vicini, la cioccolata calda…
Aiutò anche la risposta positiva del Comune per il restauro della Gesa d’in Giò cosicché il 5 novembre 1984 venne costituito, sotto la presidenza di don Lino Beretta, il Comitato di restauro. Furono chiamati a farne parte: Alessandro Ferrari, assessore comunale; Giuseppe Leoni; Mariangela Genoni; Elio Vezzani; Angelo Vittorio Mira Bonomi; Luigi Paolino. Nella riunione del 17 dicembre 1984 fu deciso l’intervento di risanamento comprensivo della sostituzione del tetto, dei canali, ma anche il risanamento dei muri (30 milioni di vecchie lire), la sostituzione delle finestre privandole dei vetri colorati che ne avevano caratterizzato la storia secolare.
L’iniziativa era partita da una raccolta di firme, coordinata da Luigina Meazza e l’Amministrazione comunale rispose. Il Segno del marzo 1985 registrava l’inizio della storia:
“Sono iniziati i lavori di restauro della chiesa dei SS. Cosma e Damiano che consistono: 1 – Rifacimento del tetto; 2 – Restauro della facciata, mantenendo l’intonaco presente nelle parte superiore; 3 – Risanamento muri intaccati dall’umidità. Il progetto, realizzato dall’arch. Angelo Mira Bonomi e dall’ing. Luigi Paolino è stato approvato dalla competente Soprintendenza ai Monumenti della Lombardia e i lavori affidati alla ditta Dall’Agnese di Turbigo. Informiamo che la situazione sul libretto di risparmio intestato alla Chiesa dei SS. Cosma e Damiano è la seguente: all’8.1.85 sono in cassa 4,8 milioni che integreranno lo stanziamento di 130 milioni effettuato dall’Amministrazione Comunale”.
Dal restauro – un lavoro ben fatto, visto che ne stiamo parlando dopo trent’anni – alla manutenzione. Molti altri furono gli interventi di cui il Gruppo ha sostenuto gli oneri (ricordiamo solamente la rete antipiccioni) utilizzando gli introiti della Festa e alcune donazione dei vicini. Il risultato c’è stato se, recentemente, il gruppo si è rinnovato e ciò fa sperare bene per il futuro.
FOTO La prima Festa d’In Giò