Siamo arrivati alla stazione di Como San Giovanni verso mezzogiorno e subito ci siamo accorti di uomini e donne, con i giubbetti arancio con la scritta FIRDAUS NGO che stavano servendo cibo ai profughi presenti nel parco della stazione comasca.
Qui abbiamo parlato con Luana Papagno che ci ha descritto il lavoro che l’associazione sta facendo. Potete vedere Luana nel video allegato che ce lo spiega e mentre la intervistiamo ci chiede di rilanciare il messaggio di solidarietà che l’associazione svizzera porta avanti.
Firdaus, con l’aiuto di molti operatori volontari, non solo ticinesi, sta facendo anche un’opera di riconoscimento dei migranti presenti in stazione.
Diversamente da Ventimiglia dove abbiamo potuto notare una forte presenza di ragazzi con un età media di 25 anni, Como è piena di ragazzini, minorenni, qui la media sembrerebbe sui 16 anni e ce lo confermano i membri di Firdaus che affermano “per la loro situazione giuridica, la minore età, dovrebbero essere maggiormente tutelati”.
La maggior parte dei migranti a Como sono Eritrei e Etiopi, qualche Sudanese, una grande percentuale ha parenti, anche di primo grado, già residenti in Svizzera e per questo motivo è lì che vogliono arrivare e richiedere asilo.
Molti di loro ci hanno provato ma sono sempre stati respinti. I volontari ticinesi fanno notare anche la mancanza di attenzione, da parte delle istituzioni comasche, alla dignità dei migranti, ricordiamo ancora che molti di loro sono minorenni.
Abbiamo notato anche noi il problema, due container che fanno da bagni, messi disposizione dalla Croce Rossa e un’Autoambulanza parcheggiata in piazzale San Gottardo che più che le sembianze di unità operativa dava la sensazione di un mezzo abbandonato, un senso di abbandono totale, anche la Polizia, presente ma non in numero elevato come a Ventimiglia.
la video intervista a Luana Papagno di Firdaus Ong: