E’ diventato una star. Tutti lo vogliono, ma soltanto una famiglia sarà la fortunata prescelta dall’associazione G3A che si porterà a casa il cane, incrocio spinone, abbandonato pochi giorni fa davanti al cimitero di Boffalora sopra Ticino da un uomo e una donna ripresi dalle telecamere di videosorveglianza, il cui filmato è stato lanciato su facebook dal comune di Boffalora in cerca di indizi che consentano di individuare i responsabili. La procedura di adozione avverrà al canile di Cascina Santa Croce di Cornaredo sabato prossimo alle 15 quando verranno aperti i cancelli al pubblico.
La presidente dell’associazione Enrica Beolchi ha già fatto una selezione che ha portato a 5 le persone in possesso dei requisiti giusti per poter adottare l’incrocio spinone ritrovato a Boffalora. “Abbiamo scartato le persone che vivono in appartamento perché si tratta di una razza particolare che necessita di spazi adeguati – ha detto Beolchi – Così come abbiamo preferito prendere in considerazione soltanto famiglie della zona”. Non solo sono arrivate tantissime richieste di adozione. Ma, oltre a rappresentare un numero enorme, diverse domande sono arrivate da lontano. Dalla Sicilia e dal Trentino Alto Adige, per fare qualche esempio. “Abbiamo proceduto a scartare anche chi vive a Milano – aggiunge la presidente – sempre in considerazione delle esigenze del cane. Quindi, ad oggi, abbiamo soltanto poche persone che hanno i requisiti per poterlo adottare. Vivono tutte nel milanese, ad Ossona, a Cormano e in altri comuni vicini”. Probabilmente la procedura non si concluderà sabato pomeriggio. Saranno necessari altri giorni per poter definire l’adozione e decidere dove andrà a vivere il cane.
“Alcuni sono venuti nel nostro canile anche soltanto per vederlo – continua Beolchi – Ha sette mesi ed è simpaticissimo, oltre a godere di buona salute”. Il canile di Cascina Santa Croce a Cornaredo conta, ad oggi, oltre trenta cani. C’è anche un doberman che è stato tolto al proprietario perché considerato inadeguato a poterlo tenere. Ci sono anche dei pitbull e dei pastori maremmani. “Sono razze particolari – commenta la presidente – Non a tutti possono essere affidati. Occorrono capacità particolari. I pitbull sono stati abbandonati e molti di loro hanno una storia triste alle spalle. Recentemente ci hanno portato una pitbull di sette mesi con bruttissime ferite sul corpo. Non sappiamo cosa le sia accaduto, è davvero messa male. Come associazione abbiamo anche un canile piccolo a Robecco sul Naviglio che conta sei cani. Sono quelli più anziani che nessuno vuole”.