Sono ore di ansia per la bimba di sette mesi che ieri pomeriggio è finita nelle acque del Naviglio Grande a Bernate Ticino. E’ ancora in prognosi riservata alla clinica De Marchi di Milano, le sue condizioni sono stazionarie. Frattanto emerge un particolare importante nella vicenda.
Se la bimba ha ancora possibilità di sopravvivere lo deve ad un medico anestesista che lavora da cinque anni e mezzo all’ospedale di Legnano. E’ il dottor Stefano D’Amico che nel pomeriggio di martedì stava facendo jogging lungo l’alzaia del Naviglio Grande tra Bernate e Castelletto di Cuggiono. “Ero partito da una decina di minuti – racconta – quando ho sentito le urla disperate di una donna che indicava la presenza di una bimba in acqua”. Il medico si tuffa una prima volta, ma viene trascinato dalla corrente verso la donna. La invita a risalire sull’alzaia e si tuffa una seconda volta calcolando bene il flusso della corrente e riuscendo a raggiungere la bicicletta. La solleva di peso e, insieme ad altri passanti, riescono ad estrarla dall’acqua.
La bimba era in arresto cardio circolatorio. “Saranno trascorsi circa cinque minuti – continua il medico – Ho cominciato le manovre rianimatorie con il solo uso delle mani. Ovvero i soli mezzi che avevo a disposizione, fino all’arrivo dell’ambulanza e del mezzo di soccorso avanzato”. Con l’equipe medica dell’elisoccorso, che ha proceduto all’intubazione e alla somministrazione di farmaci, il battito cardiaco è ripartito. Le sue condizioni sono ancora gravissime, ma il gesto del dotto d’Amico è stato importantissimo.
La ASST Ovest Legnano gli ha fatto un encomio orale. Un gesto, il suo, che potrebbe salvare la vita della piccina.