Sono diversi i punti delle strade alzaie messi in sicurezza, negli ultimi tempi, attraverso la realizzazione di parapetti. Lavori predisposti dal Consorzio Villoresi grazie ai finanziamenti regionali. “Si tratta delle zone più rischiose – ha detto Laura Burzilleri, direttore generale del Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi – quelle con i passaggi stretti o dove ci sono delle curve pericolose”.
La polemica, manco a dirlo, è scaturita immediatamente dopo la tragedia di martedì a Bernate Ticino, dove una donna che pedalava sulla strada alzaia è finita nel Naviglio Grande insieme alla sua figlioletta di sette mesi. Bimba andata in arresto cardiaco e ripresa per miracolo grazie al pronto intervento del dotto Stefano d’Amico, anestesista presso l’ospedale di Legnano, ad altri passanti, ai soccorritori della Croce Bianca e all’equipe dell’elisoccorso. Al momento è ancora in prognosi riservata alla clinica De Marchi. “Il transito sulle strade alzaie non è vietato – precisa il direttore Burzilleri – Ma non sono piste ciclopedonali e chi le percorre lo fa a proprio rischio e pericolo. Sarebbe impensabile, anche dal punto di vista economico, tentare di sistemare dei parapetti e delle barriere in ogni punto”.
Anche il presidente del Consorzio Villoresi Alessandro Folli è intervenuto sulla questione: “Sarebbe come mettere dei parapetti su ogni sentiero di montagna considerato pericoloso. Una cosa assurda”. La strada alzaia del Naviglio Grande, da Turbigo scendendo verso Abbiategrasso, è variegata. Alcuni tratti sono dati in concessione ai comuni. A Boffalora sopra Ticino, per esempio, c’è un tratto di circa 400 metri dove possono transitare le auto. Da Pontevecchio a Ponenuovo di Magenta vennero sistemate le protezioni quando ancora la rete veniva gestita dal Parco del Ticino. Ci sono delle barriere anche sotto il ponte dell’alta velocità a Bernate Ticino. Di certo però il problema esiste. Le alzaie, specialmente nel periodo primaverile, estivo e autunnale sono frequentate da migliaia di ciclisti e persone che la utilizzano semplicemente per una passeggiata. L’incidente è sempre dietro l’angolo, anche perché sono molti i corridori che sfrecciano a velocità elevate, ben oltre il limite consentito.
“Continueremo a lavorare per cercare di migliorare la sicurezza di chi usufruisce delle strade alzaie – assicura Burzilleri – Nel caso del drammatico incidente avvenuto a Bernate Ticino ci troviamo di fronte ad una tragica sfortuna. Il punto dove è caduta la donna con la sua bimba non è considerato pericoloso, non ci sono curve rischiose o altre possibili trappole per chi la percorre in bicicletta”.