“E adesso non dobbiamo perdere la fede che è la scialuppa di salvataggio”, queste le parole di monsignor D’Ercole durante i funerali di stato svoltisi ad Ascoli ieri – 27 agosto 2016 – di 35 delle vittime causate dal sisma che il 24 agosto ha fatto tremare la terra tra Lazio e Marche.
Parole di speranza che desiderano tenere salde le persone alla religione definita, richiamando alla mente don Camillo, “scialuppa”.
Una “scialuppa” a cui si può fare affidamento attraverso la preghiera o attraverso gesti pratici di carità cristiana, come quello organizzato dai ragazzi della comunità pastorale Santa Maria in Binda (Turbigo, Nosate, Robecchetto, Malvaglio).
“In Binda for Amatrice” è il nome dell’iniziativa solidale che i giovani hanno promosso da questo week – end all’uscita dalle Sante Messe.
“Un piccolo sforzo ma che racchiude in sé un grande significato” è come viene definito dagli organizzatori; denaro che verrà devoluto a “Caritas Ambrosiana” che ha già destinato 100.000€ di aiuto per i luoghi terremotati.
“La gente è sensibile al problema, in molti si sono anche proposti di donare vestiti e generi di prima necessità”, raccogliamo tra le testimonianze delle persone presenti dopo la messa delle 10:30 a Turbigo, presso la chiesa della Beata Vergine Assunta. Una proposta che i ragazzi hanno dovuto rifiutare a seguito di un comunicato ufficiale della protezione civile nazionale, che ha chiesto esplicitamente di bloccare le raccolte di beni ed incentivare quelle di denaro, utile per la ricostruzione.
È proprio di ricostruzione che si incomincia a pensare, o meglio, è della ricostruzione di cui non bisogna dimenticarsi.
Uno dei dubbi, timori, che inizia a balenare nella mente delle persone è legato a questa realtà.
Questo sentimento di solidarietà, che smuove i potenti e i famosi, non deve svanire ma deve sopravvivere nella mente e nei cuori di tutti gli italiani; anche quando saranno finite le attività di ricerca, anche fra una decina di giorni quando i TG avranno altro di cui parlare, anche quando l’unico ostacolo da superare sarà il “ricominciare”.
(In copertina: alcuni dei ragazzi dell’oratorio San Luigi di Turbigo durante la raccolta fondi, questa mattina – 28 agosto 2016 – dopo la Santa Messa nella chiesa Beata Vergine Assunta.)