TURBIGO – Stasera, dai tiggì, abbiamo saputo che la sindaca Raggi ha partecipato, a Porta San Paolo in Roma, al ricordo della ribellione contro i tedeschi nella fatidica data dell’8 settembre 1943 (armistizio). Per la prima volta militari e cittadini romani si unirono per opporsi agli invasori. Fu uno dei pochi episodi di eroica resistenza degli italiani. Molti furono uccisi, sia civili (500), sia militari. Fra questi c’era il tenente dei ‘Lancieri di Montebello’ Silvano Gray De Cristoforis (1) che perse la vita il 10 settembre, dopo due giorni di lotta. La sera prima scrisse una lettera alla sua famiglia, una lettera d’addio alla vita, per l’onore dell’Italia. Come quella bella ragazza curda di vent’anni che si è messa a battagliare per difendere il suo popolo perita oggi in un bombardamento. La notizia dell’uccisione di Silvano Gray giunse a Turbigo in Via Roma (attuale sede municipale), dove la famiglia era sfollata da Novara e, nella memoria del paese, c’è ancora la figura alta della madre avvolta in un lungo vestito nero che usciva dal portone del palazzo.
Ci è venuto in mente di ricordare questo nostro soldato il cui nome compare (compariva perché, mi pare, che il monumento ai Caduti, dopo il furto delle lastre di rame portanti i nominativi, non è stato ancora ripristinato!) nella cripta della torre che si eleva nella zona monumentale del paese.
A Silvano Gray De Cristoforis, nel 1948, il Ministro della Difesa, Cipriano Facchinetti, conferì la Medaglia d’Argento al Valor Militare e, nel 2004, la città di Novara gli intitolò un ‘Largo’.
NOTA (1) – Silvano Gray De Cristoforis (1917-1943) era il primo figlio dell’avvocato Guido Gray e Ida Antonia (detta Tony) Piantanida De Cristoforis, crocerossina durante la prima guerra mondiale. I fratelli di Silvano (ricordato anche negli affreschi della chiesa parrocchiale) si chiamavano Filippo Maria (1922-1996), che vendette il palazzo turbighese al Comune nel 1970 per cento milioni di vecchie lire e Fulvia (1919-1995) che sposò un De Agostini. Zio di Silvano, in quanto fratello del padre, fu quell’Ezio Maria Gray (nazionalista, fascista e parlamentare repubblicano) a cui Turbigo ha dedicato una Via.