Il carisma ed il coraggio è ciò che è stato raccontato di un uomo in apparenza docile ma che ha voluto rinvigorire la chiesa, la sua diocesi, in anni difficili come il 1929.
Grande successo per la serata sul cardinal Schuster organizzata dalla commissione cultura della comunità pastorale Santa Maria in Binda (Turbigo, Nosate, Robecchetto e Malvaglio).
Una cinquantina di persone hanno partecipato, ascoltando i racconti e scoprendo la figura dell’arcivescovo; pastore dedito e attento alla sua diocesi, ai suoi preti e ai suoi fedeli.
“Questa serata sia il ringraziamento al nostro arcivescovo, che ci ha fatto il dono di consacrare la nostra chiesa. Un ringraziamento anche a monsignor Apeciti, giunto da Roma per voi.” È l’esordio
del parroco della comunità pastorale Santa Maria in Binda, don PierLuigi Albricci.
Grato per la serata, il parroco ha voluto esprimere qualche pensiero in occasione dell’ottantesimo anniversario di dedicazione della chiesa parrocchiale di Turbigo (B. V. Assunta), compiuta proprio dall’allora arcivescovo Schuster.
La parola poi è passata a monsignor Apeciti, rettore del Pontificio Seminario Lombardo a Roma e responsabile del Servizio per le Cause dei Santi dell’Arcidiocesi di Milano, che ha voluto
“lasciar parlare il cardinal Schuster” citando le sue parole e presentandolo come uomo attento agli ultimi e moderno, per i suoi tempi.
Infine, a chiudere la serata è stato Paolo Mira, architetto, giornalista e cultore di storia turbighese. Lo studioso, mediante un accurato lavoro d’archivio, è riuscito a raccontare i contatti che l’arcivescovo ha avuto con i paesi del castanese, descrivendolo come uomo serio ma che sapeva abbandonarsi a dell’ironia su ciò che gli accadeva e su se stesso.
A fine serata entusiasmo tra i partecipanti, “lavoro notevole e interessante” è il commento di alcuni.
Momento di cultura importante che ha saputo presentare l’aspetto interiore di un grande uomo di fede, tratti di carattere non raccontati di frequenza e quindi anche del tutto sconosciuti.
A conclusione di questo evento non si può che rivolgere un ringraziamento ai relatori che, con il loro sapere, hanno insegnato qualcosa di nuovo a tutti noi.