GALLIATE – La festa del Varallino, di antica memoria e tradizione, viene organizzata nei primi giorni di settembre. C’è il santuario che ogni anno visitiamo – che richiama il Sacro Monte di Varallo – splendido, ben tenuto, ordinato e pulito, con la descrizione puntuale di tutte le opere esposte, statue ottocentesche che raccontano la vita di Gesù e le difficoltà che ha dovuto affrontare per fare del bene a questo mondo. Per poi finire in croce!
Lascia ben sperare il fatto che, i vicini, organizzano – per raccogliere fondi per il restauro del santuario – iniziative popolari (come la ‘paniscia’ dei Folliconi, deliziosa!), ben sapendo che le istituzioni muovono la coda solamente se ci sono voti da prendere. E’ un po’ quello che fa anche il ‘Gruppo della Festa d’in Gio’ a Turbigo’, a un livello decisamente inferiore.
IL SANTUARIO DELLA NATIVITA’ DI MARIA VERGINE. C’è ancora una processione che da Turbigo porta al Varallino e un’altra, ben più antica, è documentata al Padregnano. Si andava a piedi al Varallino per festeggiare, l’8 settembre, la natività di Maria Vergine. Adesso si va alla maratona di New York o alla camminata milanese. Il mondo cambia ogni secondo e noi siamo qui a vedere che cosa succede.
Progettato dal Pellegrini il santuario, a forma circolare, raccoglie la memoria delle vicende cristiane. Difatti, la pianta della chiesa è un susseguirsi di ‘misteri’ gaudiosi e dolorosi, uno dopo l’altro, con i figuranti che sembrano voler dire qualcosa al visitatore: 1 – l’Annunciazione dell’Arcangelo alla Vergine; 2 – la visita di Elisabetta a Maria la quale pone una mano delicatamente sul ventre della Vergine; 3 – la nascita di Gesù; 4 – la presentazione di Gesù al tempio; 5 – la disputa di Gesù con i sacerdoti; 6 – Gesù nell’orto degli ulivi; 7 – la flagellazione di Gesù: 8 – l’incoronazione di spine e, infine la morte di Gesù in croce.