I commercianti di via F.lli Piazza contestano, non i lavori che sono necessari, ma il modo di fare di chi cura la viabilità cittadina. Questa volta è l’ex Provincia, oggi Città Metropolitana che ha dato l’ordine di asfaltare un altro pezzo della via, solo che, prudentemente, diversamente da Amiacque, prima di asfaltare hanno controllato tutte le caditoie di raccolta dell’acqua, dovendo iniziare i lavori, onde evitare di riprenderli in seguito, i tecnici hanno verificato che le sifonature dei tombini sono state rotte da qualcuno.
Un tecnico ci spiega: “più o meno in molti paesi i tubi della raccolta dell’acqua piovana e quelli della fogna scorrono uno sopra l’altro. Per evitare la fuoriuscita dell’odore vengono realizzati dei sifoni. Molti di questi tombini sono stati rotti da qualcuno, forse perché i sifoni erano ostruiti e al posto di pulirli, come è giusto fare, li hanno rotti volutamente per fare defluire più velocemente l’acqua”.
Peccato che chi ha fatto questo tipo di lavoro non ha pensato che, si, l’acqua se ne sarebbe andata più velocemente, ma non essendoci più i sifoni, le strade si sarebbe riempite dei classici “odori dei prati in fiore”, dopo il passaggio di una mandria di mucche.
Adesso capiamo il profumo che invade molte strade di Cuggiono e forse, la peggiore per gli odori è Via Santa Maria angolo Via San Rocco. Il tecnico ci dice che hanno già l’ordine di controllare le sifonature di quella zona. Poi ci fa notare la zona appena asfaltata di via F.lli Piazza: “questi due tombini dove hanno messo l’asfalto, io dovrei cambiarli perché sono rotti, ma per evitare di rompere l’asfalto vedremo di trovare una soluzione diversa”.
Riflettiamo e facciamo un ragionamento “una via lunga 200 metri, fatta, un pezzo da Amiacque, l’altro pezzo da Città Metropolitana o ex Provincia, nessuna delle parti che si scambia informazioni, il comune sembra assente”, misteri moderni di gestione della cosa comune.