Era il 15 settembre 1996 quando Umberto Bossi, a Venezia, dichiarò l’indipendenza della Padania.
«Noi, popoli della Padania, solennemente proclamiamo: la Padania è una Repubblica federale indipendente e sovrana. Noi offriamo, gli uni agli altri, a scambievole pegno, le nostre vite, le nostre fortune e il nostro sacro onore.»
(Umberto Bossi, dichiarazione d’indipendenza della Padania, 15 settembre 1996)
Dichiarazione che sembra voler essere, almeno momentaneamente, accantonata dall’attuale segretario di partito ma che risulta ancora di primaria importanza per alcune persone.
Qualche giorno fa mi capitava d’incontrare Gabriele M., fondatore del blog “LIBERI – dalla parte dei popoli“, con cui ho scambiato poche piacevoli battute.
Qual’è il nome del tuo blog e quando è nato?
Liberi è il nome del blog ed è nato la scorsa estate dalla collaborazione tra alcuni ragazzi dell’Altomilanese e della Lombardia.
Perchè l’idea di creare un sito web?
Il motivo è quello di dare, nel piccolo, voce al popolo del nord. Dare notizie riguardo le politiche ingiuste portate avanti dallo stato centrale, nonché per parlare delle opportunità delle nostre terre.
Chi collabora insieme a te?
Collaborano insieme a me, Valerio “barbìs” M., Federico Z., Anita Z. e Christian C.
Quale è il messaggio particolare che “Liberi” vuol far passare?
Il messaggio del blog è questo: ” La nostra terra è fantastica ma serve un’azione concreta per permettere ai cittadini di prendere coscienza di queste caratteristiche. Lo stato deruba ogni anno la Lombardia di 52 miliardi di euro. Siamo davvero disposti a continuare a subire? Oppure è arrivato il momento di guardare all’Europa del domani, quella che si sta delineando fortemente, quella della Catalogna, della Corsica, della Scozia… Quella dei popoli, insomma.
Avete un motto?
Il nostro motto è “Dalla parte dei popoli”, perché crediamo che l’attività del blog sia rivolta alle persone comuni, ai lavoratori di Inveruno, di Bernate, di Turbigo, della Lombardia e del Nord tutto. Non alle lobby di potere, ai gruppi di interessi che hanno impedito a queste terre di sprigionare il loro massimo potenziale, che è lo stesso del Baden Württemberg o della Baviera, dal punto di vista economico.
Cosa ne pensi del fatto che, per alcuni, il “messaggio indipendentista” è qualcosa di passato?
In tanti anni l’indipendentismo si è manifestato in diversi modi. Oggi non siamo nella “stagione calda”, che era la fine anni ’90, ma il problema di base è lo stesso: Il nord è tartassato a favore del mantenimento di un certo status quo in alcune regioni sprecone (ricordiamo che la bellissima e dissestata Sicilia percepisce ogni anno il 120% delle tasse pagate, mentre la Lombardia perde più di 50 miliardi ad anno, mantenendo comunque un bilancio dignitoso). Oggi, in fondo, parlare di indipendenza è molto attuale. Chi evita l’argomento dicendo “la Padania è qualcosa di vent’anni fa, adesso bisogna pensare ad altro” mente sapendo di mentire.
Quindi risulta evidente che l’indipendentismo non è passato e vive non solo per gli anziani ma anche per alcuni giovani.