Le scarse precipitazioni di questi giorni non hanno fatto calare l’attenzione sul problema siccità e sulla regolazione dei livelli del Lago Maggiore. In Commissione Ambiente del Consiglio regionale è stata presentata una mozione che chiede il coinvolgimento del Dicastero dell’Ambiente, della Confederazione Svizzera e di altri attori locali per ottenere la revisione dell’accordo sui livelli del Lago Maggiore siglato nel 1940 tra Italia e Svizzera. Sostenuta da un sempre più alto numero di soggetti è la volontà di portare il livello del Verbano, nel periodo estivo, da + 1.25 a + 1.50 a tutela della biodiversità, degli interessi delle 7.000 aziende agricole e della fruizione turistica e ambientale. L’istanza è giunta persino in Parlamento.
Mercoledì 21 settembre infatti alcuni deputati – tra cui Daniela Gasparini, che ha lasciato il Consiglio di Amministrazione consortile dopo la sua elezione alla Camera – hanno sostenuto la mozione, presentata dall’On. Francesco Prina, per richiedere l’innalzamento del livello del Lago Maggiore a + 1.50 e per tutto l’anno.
Il Presidente del Consorzio Alessandro Folli, che in passato ha presieduto altresì il Consorzio del Ticino, l’Ente che gestisce il deflusso dell’acqua nel Lago Maggiore, ha commentato con soddisfazione:
“La mobilitazione che si sta creando fa ben sperare per il futuro. E’ ormai evidente a molti che l’innalzamento del livello del Lago Maggiore a + 1.50 è necessario così come il rivedere gli accordi con la Svizzera, ormai datati. E’ veramente nostra speranza che a breve si possano raggiungere questi traguardi e i passi sinora fatti sono estremamente importanti. Stiamo attraversando un periodo critico: l’agricoltura, l’ecosistema del Ticino e tutte le attività produttive legate al fiume e al lago sono minacciate. Occorre attivarsi con prontezza per cambiare le regole.”
FOTO L’area del Panperduto vista dall’alto dove avviene la regolazione delle acque in uscita dal Lago Maggiore