Si è costituita da circa un mese a Magenta la delegazione dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco. L’obiettivo è quello di tutelare i volontari vigili del fuoco e occuparsi delle diverse problematiche che li possono riguardare. Presidente della delegazione magentina è Alessio Albini, nel ruolo di segretario è inserito Domenico Crea, mentre Marco Ronzio svolgerà l’attività di tesoriere. Marcello De Lorenzis è stato nominato referente del commissario provinciale.
A livello provinciale, infatti, la sezione di Milano è stata commissariata lo scorso anno e Mirco Decaroli, coordinatore regionale del Piemonte, si è assunto l’onere di ricoprire il ruolo di commissario. I numeri, in Lombardia, parlano di settanta distaccamenti volontari. In Lombardia gli associati sono un migliaio, da considerare che Cremona e Mantova non hanno distaccamenti volontari e a Varese e Sondrio non ci sono tesserati. Al momento il coordinamento regionale sta portando avanti un progetto volto al recupero dei fondi per l’acquisto di attrezzature ed equipaggiamenti da destinare ai volontari. Con buona probabilità il decreto relativo verrà approvato dal direttivo regionale entro la fine dell’anno. Si sta portando avanti anche la campagna, svolta a livello nazionale, denominata ‘Ti diffido pure io’.
In pratica tutti i vigili che non hanno avuto il passaggio di qualifica o che hanno la loro domanda di inquadramento ferma nei vari uffici possono partecipare a questa campagna che tutela i propri tesserati a portare avanti il proprio diritto ad entrare nel corpo o a passare di qualifica. Tutto questo, spiegano i delegati, è molto importante. Se non si attivano le procedure di avanzamento di carriera si rischia il blocco. Se non vengono effettuati gli inquadramenti che consentono al nuovo personale di entrare nel corpo, il volontariato nei vigili del fuoco rischia di morire. “La componente volontaria e quella permanente devono correre insieme – dicono – se una zoppica, inevitabilmente anche l’altra sente male”. Oggi la burocrazia è pesantissima. Da quando un ragazzo presenta la domanda al giorno in cui potrà effettivamente uscire su un intervento come vigile del fuoco passano in media 5, 6 anni. Troppi.