“Chi è bersagliere a 20 anni è bersagliere tutta la vita. L’età non conta, conta la voglia di fare e quello che si è fatto. L’importante mantenere vivo nella memoria delle nuove generazioni quello che è accaduto, perché tutti debbano essere degni e riconoscenti dei vostri sacrifici”.
Ha avuto parole di elogio il colonnello Mauro Arnò, capo del centro documentale di Milano del comando militare Esercito ‘Lombardia’ nei confronti del bersagliere dell’associazione Fortunato Magna di Magenta, Giuseppe Faccendini. Al Faccendini è stato consegnato questa mattina, nella sede di via Matteotti, un attestato di benemerenza per il seguente motivo: “Valoroso combattente del secondo conflitto mondiale ha interpretato e vissuto una vita esemplare all’insegna di tanti ideali e tenendo sempre viva la passione bersaglieresca. Mai doma e sempre alimentata dall’entusiasmo, dall’amor patrio, dal coraggio. Tutti valori nei quali i Bersaglieri si ritrovano”.
L’associazione magentina si è stretta attorno a Faccendini con fragorosi applausi. Oltre ai vertici militari erano presenti il sindaco Marco Invernizzi, il presidente dell’associazione magentina Roberto Grassi, i consiglieri dell’associazione, e tanti magentini venuti a riconoscere quanto ha fatto da Faccendini. “Potevo rientrare in Italia dopo soli 15 giorni di prigionia – ha commentato Faccendini – Ma questo avrebbe voluto dire passare dalla parte dei fascisti e nessuno di noi ha fatto quel passo avanti. E così ho fatto due anni di prigionia durissima, senza mai ricevere una cartolina. Poi il Signore mi ha fatto la grazia di rimandarmi a casa…”.