Mentre veniva intonata Knockin on Heavens Door e uscivi per l’ultima volta dalla basilica di San Martino di Magenta era inevitabile che passassero davanti i ricordi. I servizi in giro per Magenta, i passaggi alla redazione di Città Oggi, gli articoli e le fotografie. Il sogno di fare un lavoro dove il talento e la passione non bastano. Sono quelli che ti fanno scendere le lacrime. Sono momenti terribili perché la morte è terribile.
La perdita di una persona cara ti devasta. Ti logora. Ti gela il sangue. Posso solo immaginare lo strazio di tua mamma, di tuo fratello, della tua fidanzata. Perché anche io ho appena vissuto questo tormento. Dicono che, per essere veri uomini, nella vita bisogna avere vissuto il dolore. Fisico o mentale che sia. Te, caro Mariano Medda, il dolore lo avevi provato fin da piccolo. E, come ha detto il parroco don Giuseppe, anche te ti sarai chiesto ‘Perché è successo proprio a me?”. Quella domanda, quel ‘Perché’ che tutti oggi ci siamo chiesti nella basilica di San Martino. ‘Perchè è successa una cosa così terribile? Perchè lasciare tanto dolore negli amici che ti hanno voluto bene? Quel ‘Perché’ che anche Gesù in Croce si è chiesto.
Perché una vita spezzata quando ci sono tanti progetti davanti è una cosa assurda. Il progetto di fare il giornalista. Il sogno di costruire una vita con la propria fidanzata. Tutto finito? E’ così che sorge la seconda domanda: che senso ha questa vita? Una domanda che chiunque su questo mondo, ateo o credente che sia, si sarà posto almeno una volta. Una vita di cui non decidiamo un bel niente. Non gli anni, tanti o pochi che siano, non il modo in cui lasceremo questo mondo. La Resurrezione, nella quel il credente deve credere fino in fondo senza il minimo dubbio, è la risposta di tutto. I
tuoi 35 anni hanno avuto un grande significato. Lo si leggeva nello sguardo di chi ti ha voluto bene. C’erano tantissime persone in chiesa e anche durante il corteo da casa tua alla basilica. Gli amici di oggi e quelli di qualche anno fa, i colleghi di una professione che ti ha dato molto poco per quello che meritavi per davvero. Luca del Gobbo ed Enzo Salvaggio, tuoi amici prima che assessori. Caro Mariano, saranno frasi fatte ma non finisce così.