TURBIGO – Stamattina ci è capitato di incontrare il Cedrati tappezziere, figlio di quel padre che aveva il negozio in Via San Vincenzo, mentre l’attuale esercizio, più grande, è oggi aperto in Via XXV aprile. Appena abbiamo aperto la la porta e incontrato la sua espressione, l’archivio mentale ha richiamato la figura del professore universitario Giuseppe Gené (1800-1847), alias Cedrati, zoologo famoso, la cui effigie è conservata nel Dipartimento di Biologia Animale dell’Università di Torino. Questa la descrizione che ebbi modo di documentare al tempo in occasione della pubblicazione di ‘Turbigo’(1995): “Giuseppe Genè era alto ed esile nella persona, di forme svelte e ben proporzionate; ovale aveva il viso, larga la fronte, dolce lo sguardo (…)”. Descrizione che corrisponde al viso che stamattina ho visto per la prima volta.
Sul fatto che i Cedrati cambiarono cognome in Gené (che era il loro soprannome, data la vasta diffusione in paese) riportiamo quanto scritto in ‘Turbigo’:
“ Negli Atti di Battesimo 1767-1788, compilati dal parroco Michele Galbusera, alla data 11 febbraio 1771 troviamo registrata la nascita di Giovanni Francesco (padre del zoologo Giuseppe) figlio di Gian Antonio Cedrati e Teresa Massari. Una nota successiva del parroco Pietro Bossi (1844-1891), scritta di pugno accanto alla registrazione del battesimo, documenta che “la vera parentela della stirpe era Cedrati e fu coll’uso sostituita nelle discendenze dal soprannome Genè”.
FOTO Il naturalista Giuseppe Genè in una tela conservata all’Università di Torino che avrebbe bisogno di essere restaurata. Nonostante i tentativi fatti in questi ultimi vent’anni non siamo mai riusciti a fare ciò che il preside ci raccomandò vent’anni fa.