Almeno una tonnellata di pesci in una buca d’acqua nel Naviglio Grande in asciutta. Pesci che devono essere traslocati altrove se si vuole che sopravvivano. Ieri i volontari Guardie Zoofile hanno eseguito un sopralluogo tra Cassinetta di Lugagnano e Robecco sul Naviglio dove sono stati ritrovati centinaia e centinaia di cavedani e barbi. Un quantitativo enorme, compresi pesci piccolissimi. Non si esclude che si annidi anche qualche pesce siluro, specie invasiva. Le Guardie Zoofile temendo che a lungo andare e con il continuare dell’asciutta in quel tratto sparisca anche quella poca acqua rimasta, hanno allertato immediatamente il Villoresi competente per tali situazioni.
La risposta degli addetti al recupero della fauna ittica è stata immediata. E’ stato spiegato che i tecnici del Villoresi eseguono almeno due perlustrazioni quotidiane lungo l’asse dei navigli, ma in questo periodo la priorità spetta al naviglio di Bereguardo dove sono rimasti pochi centimetri d’acqua e i pesci in quell’area hanno la precedenza. Se non vi saranno intoppi il recupero dei pesci bloccati nella buca d’acqua tra Cassinetta e Robecco verrà effettuato tra una settimana. Sicuramente non prima di mercoledì, a meno che la situazione non precipiti e si debba per forza di cose intervenire prima. “Sono situazioni che vanno risolte al più presto – ha commentato Paolo d’Acunto, guardia zoofila volontaria – un quantitativo enorme di pesci rischia di morire ed è per questo che ci siamo attivati per farli trasferire in un’area idonea dove possano sopravvivere. Al momento hanno acqua a disposizione, ma tutto potrebbe cambiare nel giro di poco tempo”.
Il Villoresi ha sempre organizzato i recuperi della fauna ittica consentendo ai pesci la sopravvivenza durante i periodi di asciutta. “Quello che incuriosisce – aggiunge D’Acunto – è l’assenza in tali situazioni degli animalisti sempre pronti a farsi notare, ma clamorosamente distaccati da occasioni come queste che rischiano di sfociare in un vero danno per tutto l’ecosistema. Evidentemente il rischio che una tonnellata di pesci possano morire è un fatto che non interessa”.