MONZA – Domenica 2 ottobre 2016 il Gran Priorato di Lombardia e Venezia dello SMOM Sovrano Militare Ordine di Malta – in vista della prossima conclusione del Giubileo della Misericordia – ha organizzato uno speciale pellegrinaggio al Duomo di Monza dedicato a San Giovanni Battista, patrono dell’Ordine, con processione e solenne celebrazione eucaristica.
Centinaia le dame e i cavalieri in abito da cerimonia, i volontari dei pellegrinaggi e del Corpo Italiano di Soccorso Ordine di Malta – CISOM.
Comitato organizzativo composto da: Mario Abate, Alberta Berlingieri, Katja Bokun di Cetina, Luisa Borromeo d’Adda, Domitilla Clavarino, Marzia di Carpegna Brivio, Domenico Frasca, Milana Fuerstenberg, Massimiliano Galletti, Sofia Guetta, Floriana Mentasti, Valentina Ostrowsky, Tana Ruffo di Calabria, Carlo Settembrini Sparavieri, Gabriele Tosi.
Ospite d’onore il principe e gran maestro Frà Matthew Festing accolto dal procuratore del priorato Clemente Riva di Sanseverino e dal Delegato di Lombardia Guglielmo Guidobono Cavalchini.
Dopo l’arrivo e la vestizione dell’abito di chiesa si è svolta la processione e quindi la Messa solenne presieduta da mons. Marco Navoni, cappellano della Delegazione di Lombardia, musicata dal Coro e Orchestra d’archi del CISOM diretta dal M° Benaglia. Durante il sacro rito è stata comunicata la concessione di Papa Francesco dell’indulgenza plenaria a tutti i partecipanti. E sono stati riaffermati i principi cui si ispira l’Ordine: sradicare dai cuori le male piante dell’orgoglio, della sopraffazione, delle passioni per il denaro e per la carriera prestando attenzione e aiuto agli ultimi, ai malati, ai deboli esercitando al contempo la sublime arte del perdono.
La banda civica di Monza ha portato il saluto della città. In precedenza si era svolta alla Villa Reale di Monza una serata di gala per raccolta di fondi destinati alle innumerevoli attività di beneficenza dell’Ordine.
La storia della Sacra Militia di San Giovanni di Gerusalemme in Lombardia è estremamente ricca e vivida di testimonianze storiche sparse sul territorio, di manufatti architettonici e documenti presso archivi storici di Stato e diocesani.
Dal XII al XVIII secolo numerose tracce hanno segnato lo sviluppo di una rete di hospitia, commende, baliaggi, precettorie e chiese priorali facilitate dalla presenza di antiche vie consolari trasformate in vie di fede dirette verso Roma. Nella nostra regione i Giovanniti determinarono lo sviluppo delle tecniche agricole, dell’architettura, delle arti, della farmacopea e della spiritualità favorendo numerose vocazioni di assistenza verso ammalati e poveri.
L’operosa cultura lombarda pare abbia attinto suggerimenti dalla militia giovannita – detta peraltro dagli storici “dell’Ospedale” distinguendola da altri Ordini Cavallereschi sorti nel XII secolo – ed ha determinato numerose strutture di aiuto agli ammalati e basi logistiche per il transito di una grande quantità di pellegrini. La storia delle diocesi lombarde segnala numerose funzioni assistenziali ed ospitaliere iniziate proprio dai Giovanniti, tanto da poter dire che queste tradizioni umanitarie e sociali sono state fino a noi tramandate.
FOTO DI COPERTINA Da sx. Guglielmo Guidobono Cavalchini, Giovanna Colombo Clerici, Antonia Guidobono Cavalchini Belgiojoso, Achille Colombo Clerici; l’altra foto il gen. Vincenzo Coppola con la moglie Signora Rosa Elisabetta, Achille Colombo Clerici, pres. Assoedilizia e IEA, con la moglie Giovanna