TURBIGO – Il Gruppo d’In Giò – rivitalizzato da qualche anno – ha ormai preparato quasi tutto per domenica prossima. Dopo 32 anni conosce a menadito quello che serve (oltre al bel tempo!) per far sì che la tradizionale festa – della quarta domenica di ottobre – riesca nel migliore dei modi possibili. Quest’anno è stata modificata la grafica del tradizionale manifesto che informava dell’evento: al centro c’è il pallone che brucia, la vita dei Martiri cristiani immolatesi nel nome del Cristianesimo (foto). Un’azione eroica quello dei martiri cristiani che a croce alzata sono andati contro la tempesta presente in ogni tempo e, anche il nostro, avrebbe bisogno di una maggiore forza nel difendere i nostri valori. Al di là del bene e del male!
La novità di quest’anno è senz’altro quella del restauro in corso della cappella di San Carlo Borromeo, per la quale i Gruppo ha messo a disposizione tutte le finanze (è già stato versato un acconto di 5mila euro alle restauratrici). Il restauro ha messo in evidenza i tre strati che segnano la storia della chiesa: il primo, settecentesco; il secondo, ottocentesco e alcuni interventi sono avvenuti anche all’inizio del Novecento, prima di quello del 1960 che ha praticamente coperto di un grigio plumbeo tutto l’interno della chiesa.
Dicevamo dell’intervento di inizio Novecento che riguarda la cappella di San Carlo: Paolo Mira ha ritrovato un documento in archivio in cui si attesta che fu il giovane Carlo Bonomi a metterci mano e, difatti, l’angelo alato apparso nella parte alta della cappella sembra proprio da attribuirsi al nostro artista.
LA FESTA DI DOMENICA 23 OTTOBRE. Durante la giornata ci sarà il consueto mercatino unitamente alle iniziative di contrada che prevedono l’offerta di torte e dolci, la Ruota della Fortuna e tanti giochi per bambini. ‘I Trasatemp’ saranno presenti anche quest’anno con la gustosa ‘pulenta e bruscitt’.