TURBIGO. Prima dello sviluppo industriale (1930) le contrade (strade interne all’abitato) del paese erano solamente 40. Siamo in pieno periodo fascista e una parte delle contrade erano quellle di antica memoria, mentre un’altra parte riguardavano i luoghi dove morirono molti turbighesi durante la prima guerra mondiale a indicare come la zona urbanizzata del primo Novecento fu proprio quella che ricorda i luoghi dei Caduti per la Patria: 1 – Roma; 2 – Al Palazzo; 3 – Monteruzzo; 4 – Allea Comunale; 5 – Regina Elena; 6 – 28 ottobre 1922; 7 – Giuseppe Garibaldi; 8 – Monte Nero; 9 – San Uberto; 10 – Eugenio Villoresi; 11 – Dei Frati; 12 – Paolo tatti; 13 – Pasubio; 14 – Sabotino; 15 – Col di lana; 16 – Montello; 17 – Fredda; 18 – S. Michele Sul Carso; 19 – Vittorio Veneto; 20 – Corte Nobile; 21 – Vittorio Emanuele III; 22 – Del Fascio; 23 – Guglielmo Oberdan; 24 – Monte Santo; 25 – Michelangelo Buonarroti; 26 – Gorizia; 27 – Alla Chiesa; 28 – Mario Brumana; 29 – Alessandro Volta; 30 – Alzaia Navuglio; 31 – S. Aimo e Vermondo; 32 – Monte Grappa; 33 – Coni Zugna; 34 – Podgora; 35 – Leonardo da Vinci; 36 – Baisizza; 37 – Armando Diaz; 38 – 3 giugno 1859; 39 – Cesare Battisti; 40 – Fiippo Corridoni. La via che segue – nell’ottica della nostra ‘Storia delle Vie turbighesi’ – non c’era, ma il toponimo sì.
CASCINACCIA BASSA (28) – Nell’ultimo ventennio la zona ‘Cascinaccia Bassa’ è diventata industriale. Ma non fu sempre così. Posta, appunto, nella parte ‘bassa’ del territorio comunale, oggi si trova nelle adiacenze dell’impianto di depurazione delle acque, dell’Ecocentro, della Bama e di altre importanti aziende turbighesi. La via inizia dalla biforcazione di Via Alegosa per seguire il tracciato delimitante l’insediamento industriale (mappale 129), sviluppatosi negli anni Novanta del secolo scorso, fino ad arrivare alla strada statale 341 ‘Gallaratese’.
Fu denominata con delibera della Giunta Municipale del 26 febbraio 1992, anno in cui le aziende là collocate avevano bisogno di un indirizzo certo con tanto di numero civico. Il toponimo, Prati Cascinacca Bassa era presente nelle cartografia comunale da secoli e fu giocoforza, da parte degli Amministratori comunali, mutuarlo nella denominazione della Via, oltre al fatto che – a memoria d’uomo – esisteva un’antica cascina della quale abbiamo rintracciato il disegno d’inizio Novecento che qui pubblichiamo.