TURBIGO – Se non sapessimo, con certezza, che furono necessarie 13 incursioni aeree nel 1943 per demolire completamente il ponte ferroviario sul Ticino inaugurato nel 1887, c’è sempre il Ticino in grado di ricordarlo. Il nostro fiume è una sorta di memoria storica del territorio. Infatti, ogni tanto fa scivolare un ‘file’: è successo per il palificato del porto rinvenuto qualche mese fa, ora invece dall’alveo di un laghetto – che un tempo era un ramo del fiume – è affiorato un pezzo di bomba esplosa al tempo e rimasta lì per oltre settant’anni.
Negli anni è stato rinvenuto di tutto: dalle ossa di animali preistorici, al palificato del ponte torriano (1274) impiantato poco più a valle dell’attuale ponte; alle tante bombe, alcune inesplose, per la cui disattivazione è stato necessario interdire la circolazione sulla strada statale, ai masselli in serizzo (oggi depositati nel parco del palazzo De Cristoforis) dell’originario ponte ferroviario.
Di questi giorni – come abbiamo già detto – è il rinvenimento della ‘camicia’ di una bomba esplosa nel 1943 che, la particolare penuria d’acqua, ha permesso al solito ‘Uomo del Ticino’ di sentirla sotto i piedi mentre era intento a perlustrare il ‘Laghetto dei Pescatori’ al Ponte del Ticino, in territorio di Turbigo.