TURBIGO – E’ entrata nelle visceri del paese e anche se piove – com’è accaduto domenica 23 ottobre – oppure si spezza il filo di sostegno del pallone, la festa continua. La gente è venuta a mezzogiorno a ritirare pulenta e bruscitt (abbiamo visto signore ritirare il rinomato piatto con pentole arabescate allo scopo di andare oltre le vaschette in alluminio), mentre nel pomeriggio si è fatta vedere solamente in occasione del fuoco al pallone. L’attrazione del fuoco, l’inconfondibile espressione della fede dei martiri cristiani, un esclusivo modo di donare la propria vita…
Così, l’avventura della decina di persone, che si è cimentata nell’organizzazione della festa, si è, al di là di tutti gli imprevisti che pur ci sono stati, conclusa positivamente:
1 – E’ aumentato il numero delle torte donate dai vicini, per cui anche gli introiti. Una signora, impossibilita a preparare le famose torte di mele, ha voluto sopperire con una donazione in contanti;
2 – E’ aumentato il numero delle porzioni della ‘pulenta e bruscitt’ al punto che i ‘Trasatemp’ (nella foto) non sono riusciti nemmeno ad assaggiarli;
3 – Non conosciamo ancora il risultato finale della festa, ma il fatto che molte signore si siano avvicinate chiedendoci come fare per dare il proprio obolo ai restauri in corso nella Cappella di San Carlo ci fa ben sperare;
4 – Infine, le donazioni di persone che vogliono mantenere l’anonimato e chiedono semplicemente al gruppo di investire i propri soldi nella chiesa dei santi Cosma e Damiano, certamente la chiesa turbighese più antica e, per chi scrive, più bella. Ed è proprio in quest’ultimo aggettivo il segreto: ‘Come ogni donna, ogni idea ha un particolare sorriso, un’inconfondibile espressione, un esclusivo modo di porsi nei confronti dell’osservatore, così questa chiesa è una storia lunga un millennio, un pezzo di tempo contenuto dai suoi muri che sono sempre lì a portata di mano… ad aspettarci,