ROBECCHETTO – “Scrivi un post”, mi ha ricordato il computer, sottolineando che da 43 giorni nessuno pubblica più niente sul sito ‘Chiesa di San Nicolao a Padregnano’. Dopo gli ardori dell’estate scorsa, che avevano individuato nell’antica chiesetta medievale uno dei tanti ‘Luoghi del Cuore’, il sacro furore si è spento. E’ un po’ come l’innamoramento, direbbe Francesco Alberoni.
Al sottoscritto, tale segnalazione di una macchina, ha fatto innalzare nell’archivio mentale – anziché un viso di donna, ahimé – un disegno che Angelo Vittorio Mira Bonomi fece quando gli fu segnalato, da Giovanni Brusatori, che si vedevano i monconi di alcuni pali nell’alveo del Naviglio Grande.
E siamo andati a cercarlo tale disegno a mano libera, nella marea di carte con la quale conviviamo. Si vede chiaramente che il ponte in legno (esistente prima di quello in pietra del 1595) era stato impiantato a monte e dava continuità all’antica strada Comum-Sibrium-Novaria che attraversava il Ticino nei diversi punti individuati, a seconda dei secoli. Molte tracce del ‘vissuto’ dei secoli medievali sono rimaste e l’architetto turbighese le ha indicate nel disegno che qui pubblichiamo.
Che cosa centra con la chiesetta di San Nicolao?
La strada citata passava accanto all’antica chiesetta longobarda di San Martino, poi divenuta San Nicola quando fu inglobata nel monastero di Fruttuaria. Senza il ponte non ci sarebbe stata nemmeno la chiesetta del monastero.