L’inganno avviene nel loro paese e si concretizza in Europa. In Nigeria gli sfruttatori promettono alle ragazzine che in Italia o in altri paesi del vecchio continente potranno avere una vita migliore e verranno regolarizzate. Loro, le ragazze, cadono nel tranello. I criminali pagano il viaggio dalla Nigeria per attraversare tutta l’Africa fino allo sbarco a Lampedusa. Dal trasferimento ai centri di accoglienza alla strada il passo è breve. La promessa svanisce nel nulla e l’incubo della strada diventa la realtà con cui fare i conti. L’associazione Lule di Abbiategrasso conferma che da un paio di anni a questa parte si è registrato un sensibile aumento della presenza di nigeriane sulle strade del territorio. Un incremento che si aggira attorno al 30 per cento. Anche l’età delle prostitute africane si è abbassata. Mentre in passato si aggirava attorno ai 21 anni fino ai 27 oggi la presenza di minorenni sulle strade è elevatissima.
“Segno che per i trafficanti di esseri umani il gioco vale la candela – spiega Marzia Gotti, coordinatrice dei servizi di prossimità territoriale della Lule – Le pene sono elevate per chi viene arrestato per il reato di traffico internazionale di minori. Eppure rischiano, segno che la contropartita in termini di soldi è decisamente elevata”. Un bruttissimo segnale questo. Se sulle strade del magentino le ragazzine nigeriane sono in deciso aumento è perché la clientela vuole quel genere di ‘prodotto’ per dirla volgarmente. E che dire del cliente che è disposto a tutto pur di consumare un rapporto con una ragazzina? Le minorenni adolescenti sono più appetibili e portano soldi in cassa agli sfruttatori. E’ diversa la situazione per le romene e per le albanesi che da tempo si auto gestiscono. Per le nigeriane siano di fronte ad una situazione di totale sfruttamento. Tanto più che negli ultimi tempi si assistono a situazione terribili. “I trafficanti non esitano a mettere sulla strada ragazze con ritardi cognitivi evidenti”, continua Marzia Gotti. Questo è un altro problema gravissimo. Per fare una diagnosi sulla situazione sanitaria della ragazza serve che la stessa venga via dalla strada e venga seguita.
“Oggi – aggiunge la referente della Lule – ci troviamo di fronte anche a ragazze pressochè analfabete. Giovanissime che non sanno una parola di inglese e conoscono solo la loro lingua di origine. Se in passato il livello di scolarizzazione era più elevato, oggi non è così”. Abbandonare la strada è difficile, ma non impossibile. L’opera delle organizzazioni criminali nigeriane comincia con minacce di ritorsioni verso la famiglia di origine rimasta in terra africana e può continuare con vere e proprie aggressioni fisiche nei confronti delle ragazze. Per andarsene servirebbe on un atto di coraggio o l’incoscienza che a volte aiuta. Lule da tempo opera sulla strada e segue tantissimi casi. Le ragazze sanno che possono fidarsi e si fanno avvicinare. Lule organizza eventi per sensibilizzare sul fenomeno della tratta. Se ne parlerà anche a Magenta dove il 18 novembre Paola Colombo presenterà il suo romanzo ‘Il bambino magico’.