INVERUNO. Sabato scorso – alla presenza della sindaca Bettinelli, Gianni Mainini e altri nella foto – è avvenuta la presentazione della mostra (rimarrà aperta fino al 6 novembre) che presenta i lavori di studio e preparazione del mosaico di Giancarlo Colli; mentre il 1° novembre è stata inaugurata l’opera presso la cappella Formenti del camposanto di Inveruno tra due ali di astanti.
Il grande mosaico è diviso in tre fasce orizzontali: in basso (dove l’artista, originario di Malvaglio, si ritrae di spalle) trova spazio la sofferenza umana, rappresentata dalla malattia invalidante, l’innocenza violata, le diverse forme di schiavitù che ancora oggi segnano il tempo del nostro esistere.
Al centro le figure dei grandi Papi della storia recente, Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. I il primo è il polacco che ha cambiato il mondo, ed è rappresentato con la mano verso il cielo azzurro; il secondo è il ‘bergamasco’ carico di umanità, che pronunciò la famosa frase: «Tornando a casa troverete i bambini. Date loro una carezza…». A corollario i protagonisti mondiali del bene comune (Gandhi, Madre Teresa da Calcutta e altri ancora).
Infine, in alto, la ‘Trasfigurazione’ di Raffaello, opera rimasta incompleta per la morte dell’artista, animata da una grande tensione verso Dio, speranza dell’umanità.