Non dimenticare i sacrifici di un’intera generazione di ragazzi. Con questa idea un comitato volontario composto da appartenenti ad associazioni d’Arma o ex militari tutti di Magenta e dintorni, si sono recati a Miren, un comune della Slovenia, dove avevano individuato un Sacrario in stato di degrado. Custodisce i resti di giovani soldati italiani che hanno perso la vita durante il primo conflitto mondiale. Il comitato composto da Giuseppe Pirulli nel ruolo di presidente, Salvatore Costanzo come vice, Luigi De Finis ed Emilio Giani come soci promotori e Nicola Pirulli come collaboratore in loco, hanno incontrato il sindaco di Miren Mauricij Humar e l’architetto Ernesta Drole, responsabile dell’Istituto per la tutela del patrimonio culturale di Nova Gorica.
“Abbiamo eseguito un sopralluogo sul luogo del Sacrario – spiega la delegazione magentina – al fine di chiarire ogni dubbio sul miglior tipo di intervento da effettuarsi”. Il maggiore De Finis, che ha svolto diverse missioni all’estero come ufficiale negli Alpini e lavora come architetto a Corbetta, è l’incaricato di seguire il recupero dal punto di vista tecnico. La missione è stata fortemente voluta da Giuseppe Pirulli di Magenta, ufficiale nei Bersaglieri. “Siamo soddisfatti di questo incontro – ha detto Piruli – sia il sindaco di Miren che la dottoressa Drole si sono impegnati ad esaminare quanto prima gli elaborati per il recupero del Sacrario che verranno loro inviati dal nostro architetto De Finis”. Terminate le pratiche burocratiche si potrà così dare il via al recupero.
“L’obiettivo del comitato volontario -. Conclude Pirulli – è quello di non far cadere nell’oblio di tante giovani vite. Recuperare uno dei tanti Sacrari ove oggi riposano le centinaia di migliaia di caduti del primo conflitto mondiali e i luoghi dove molti di loro ancora oggi giacciono senza un nome e senza una croce. I caduti non muoiono sul campo di battaglia e non spariscono nei Sacrari. Essi periscono solo quando sono dimenticati e quando è dimenticato il loro Sacrificio”.