Il Sindaco Andrea Colombo, nel comunicato ufficiale scrive: “La scelta di intitolare la nuova piazza di Arconate a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino è stata meditata e discussa. Molti elementi hanno pesato nella decisione. Il primo, forse il più immediato, è il voto popolare: al referendum sul progetto e sul nome della nuova piazza la maggior parte delle preferenze furono espresse per i due giudici antimafia. Ma non è soltanto questo che, alla fine, ci ha fatto propendere per la scelta, anche perché un altro nome era stato ugualmente votato – quello di Madre Teresa di Calcutta – e altri nomi ancora avevano ricevuto un consenso significativo. La decisione finale è dipesa da una valutazione complessiva, unita al fatto che ad Arconate non esiste un luogo intitolato a simboli della legalità. E questo, inutile dirlo, è una grave carenza”.
Continua ricordando le figure dei due Magistrati che hanno sacrificato la loro vita per la legalità: “l’Italia, se Falcone e Borsellino fossero vissuti un po’ più a lungo, sarebbe certamente migliore. Sta ora a ognuno di noi raccoglierne l’eredità. In particolare per chi è chiamato a essere un pubblico amministratore, perché sarebbe un errore pensare che le mafie sono un fenomeno lontano”.
Rimarca che operazioni di polizia hanno fatto comprendere che questo fenomeno è ben presente nel nostro territorio: “giusto qualche anno, nell’ottobre 2012, diciannove persone furono arrestate nell’ambito di una delle più significative inchieste sui rapporti mafia/politica in Lombardia. L’inchiesta portò allo scioglimento del primo comune lombardo per mafia, Sedriano, a due passi da noi. E portò poi alle condanne (in primo grado, in Appello e in Cassazione) di sette boss della ‘ndrangheta nell’Altomilanese, il cui capo ha vissuto per anni nella vicina Cuggiono. Eppure tutti credevamo che il nostro territorio fosse un’isola felice. Ecco perché, sui temi della legalità e delle penetrazioni mafiose al Nord, bisogna assolutamente fare di più. Dunque, ripartiamo da qui: dall’intitolazione di un luogo a due simboli delle legalità e a due uomini di Stato. E facciamo in modo, tutti insieme, che gli anticorpi antimafiosi si diffondano nella popolazione, a cominciare dai giovani, dalle scuole. Questa battaglia non ha e non deve avere colore politico. Va combattuta insieme”.
Foto e Video dell’articolo sono di Gimmy Arena: