MILANO – La sfida del post Brexit che si è aperta col voto al referendum inglese è strategica perché impegna l’Italia e il sistema Milano a ricercare livelli di eccellenza sempre più alti. Una forte comunanza di obiettivi e la volontà di avviare un grande gioco di squadra pubblico/privato per orientare la scelta di Milano come sede dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA), così come è avvenuto per Expo, è quanto è emerso dal convegno tenutosi al Palazzo delle Stelline su iniziativa dell’Associazione Culturale Guido Carli, in collaborazione con la Fondazione Carlo Erba, che ha visto la presenza del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, di Regione Lombardia, parlamentari europei, amministratori della città di Milano e con una folta partecipazione del mondo produttivo e professionale – Achille Colombo Clerici rappresentava Assoedilizia e l’Istituto Europa Asia – dell’industria farmaceutica con il Presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. Il convegno è stato coordinato da Maurizio Tortorella, Vicedirettore di Panorama, dopo il saluto introduttivo di Federico Carli, Presidente dell’Associazione “Guido Carli”.
Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin: «Possiamo volare alto perché abbiamo le carte in regola. Abbiamo molte chance per aggiudicarci EMA. Dobbiamo giocarcele bene perché porta un consistente valore economico al nostro sistema. Milano può farcela grazie al capitale umano, alla capacità di trasferimento tecnologico della ricerca in produzione, alla presenza di una competitiva industria in sinergia con fondamentali istituti di ricerca. E’ un territorio che produce conoscenza trasformandola in valore economico e posti di lavoro. La coesione di tutte le istituzioni nazionali, regionali e comunali è fondamentale. Il mio ministero ha già stanziato in bilancio 56 milioni per l’edificio di EMA. La presidenza del Consiglio sta avviando una qualificata task force per la trattativa che sarà comunque delicata e difficile».
Le buone ragioni di questa scelta e della necessaria coesione per sostenerla contro una agguerrita concorrenza europea – le lobby in azione sono numerose e città come Stoccolma, Budapest, Dublino, Vienna, Varsavia, Madrid si sono mosse addirittura mesi prima del referendum sulla Brexit – sono state evidenti. EMA a Milano, anzitutto, entrerebbe in sinergia con Human Technopole, nuova grande struttura di ricerca tra le più avanzate d’Europa e del mondo, facendo diventare la nostra città il punto di riferimento europeo per le biotecnologie e per le scienze della vita. Localizzandosi a Milano, EMA potrebbe usufruire dei ricercatori e delle qualificate risorse umane delle Università e degli Ircss milanesi e lombardi e, in prospettiva, dell’apporto delle intere facoltà scientifiche dell’Università Statale di Milano. Inoltre in Italia, a Parma è già localizzata l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare e la vicinanza con Milano potrebbe facilitare il coordinamento di due settori che, ad esempio negli Stati Uniti, in Cina e in India, sono coperti da un unico ente regolatorio. In Italia potrebbe nascere finalmente una “FDA europea” cioè il polo comunitario dedicato alla tutela della sicurezza alimentare, farmaceutica e delle biotecnologie. Sottolineo, infine, che è la stessa Unione Europea che punta a creare il massimo di sinergia tra le sue agenzie. Una circostanza che dovrebbe diventare l’asso nella manica dell’Italia per vincere questa partita.
Milano, dunque, ha moltissime chance per aggiudicarsi questa scelta. L’hanno motivata Patrizia Toja, Parlamentare Europeo e Vice Presidente Commissione Industria UE; Giulio Gallera, assessore al Welfare di Regione Lombardia; Roberto Tasca, assessore al Bilancio e Demanio Comune di Milano; Sergio Dompè, presidente di Dompè Farmaceutici; Diana Bracco, presidente e amministratore delegato Gruppo Bracco; Stefano Parisi, consigliere comunale di Milano; il Presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi; Camillo Greco, Responsabile Pharma & Healthcare per l’Europa di J.P. Morgan; Alberto Spagnolli, Senior Policy Advisor EFSA.
Milano e la Regione Lombardia sono il più qualificato territorio scientifico italiano nel quale ha luogo circa un quarto delle ricerche scientifiche e tecnologiche del Paese. A livello europeo Milano è la seconda più grande città in termini di numero di enti e organizzazioni che promuovono l’innovazione, l’Italia è il secondo paese europeo per capacità di produzione farmaceutica con 30 miliardi di fatturato e 63 mila dipendenti, l’esportazione è cresciuta del 58% negli ultimi cinque anni. La Lombardia è una delle principali aree di concentrazione dei centri di ricerca in Italia del biotech. Inoltre, il sistema sanitario lombardo è un modello di servizi di assistenza e cura per l’Italia e l’Europa. Un’altra carta vincente di Milano è la sua apertura internazionale e la sua capacità di attrarre investitori esteri. Milano annovera una straordinaria ricchezza di attività culturali che ne fanno meta di turismo. Anche sul fronte infrastrutturale e dei trasporti la città è all’avanguardia.
Foto: Achille Colombo Clerici con Stefano Parisi