MILANO – Ha voluto imboccare la strada contromano Gianfranco Rotondi, parlamentare da sempre ( dalla DC di Gerardo Bianco ) ed oggi anche presidente di Rivoluzione Cristiana, con il suo più recente libro “Meglio la Casta. L’imbroglio dell’antipolitica”, evidente risposta al best-seller da oltre un milione di copie dei giornalisti Stella e Rizzo che “accusa” di avere gettato il seme dell’antipolitica; tentando, con l’arguzia e la sottigliezza che gli sono proprie, di smantellare le accuse di ingiusti privilegi rivolte alla classe politica italiana.
E sospettando che dietro l’antipolitica si celi un preciso disegno: prima mettere in crisi la fiducia del popolo nei suoi rappresentanti, poi esasperare un’emergenza, quindi proporre una più efficace rappresentanza.
L’uomo forte, la dittatura.
Se ne è parlato alla presentazione del libro (Koinè Nuove Edizioni) al Circolo della Stampa di Milano con il sindaco Beppe Sala e la parlamentare forzista Maria Stella Gelmini, moderatore il giornalista Roberto Arditti.
Selezionato il gruppo di invitati tra cui, Giampiero Catone, Giulio Gallera, Nicolo’ Sella di Monteluce, Melania De Nichilo Rizzoli, Francesco De Luca, Achille Colombo Clerici.
Smantellando uno ad uno i luoghi comuni che starebbero distruggendo la democrazia italiana, Rotondi sostiene che i parlamentari italiani rispetto agli omologhi di Francia, Germania, Inghilterra sono campioni di austerity; che i favoleggiati salotti romani – dove si può trovare la gentile ospitante che obbliga a sedere su cuscini per terra – sono faticose aggiunte al lavoro quotidiano; che i vitalizi sono una retribuzione differita per risarcire il parlamentare dal danno professionale ricevuto dall’esercizio dei mandati; che il parlamentare è in coda all’elenco dei corruttibili in quanto non conta più nulla.
Le avventure galanti? Secondo l’inchiesta di un giornale le donne in cerca di partner mettono il parlamentare in coda alla classifica; e la politica quale professione viene messa solo oggi sotto accusa. Nessuno si sarebbe sognato di gettare un tal sasso contro figure come quelle di De Gasperi, di Nenni, di Berlinguer.
Tutte accuse ingiuste quindi? Non proprio se è sotto gli occhi di tutti che una certa politica, o meglio la sua caricatura obesa e ingorda, sia diventata una oligarchia insaziabile e abbia allagato l’intera società italiana. Ma senza dubbio la colpa principale della politica è stata quella di non essersi accorta delle profonde ingiurie inferte a molta parte della società italiana – come del resto è avvenuto in tutti gli altri Paesi avanzati – dalla recessione da cui, ci si augura, stiamo uscendo appena oggi. E d’altro canto di non avere saputo distribuire su tutti tali ingiurie, consentendo l’approfondimento smisurato della disuguaglianza. Vanno comunque riconosciuti a Rotondi coraggio e coerenza. Anche questa è democrazia.
Foto:
– Gianfranco Rotondi con Achille Colombo Clerici