TURBIGO – Dopo due mesi di lavoro e grazie alla disponibilità di tanti, con la rimozione del ponteggio avvenuta oggi (22 novembre) e la rimessa in posto della tela si San Carlo, è terminato il restauro. Domenica 27, nel corso della messa delle 8.30, ci sarà la benedizione della cappella da parte del sacerdote.
LE NOVITA’. Il restauro della cappella ha messo in evidenza tre momenti distinti della storia secolare della chiesa, voluta con atto testamentario, dal cardinal Faminio Piatti nel 1613: 1° – il motivo decorativo del finto marmo dell’arco risalente al Settecento, il periodo di maggior splendore della chiesa; 2° – le parti ottocentesche caratterizzate da un colore ocra e da un ex-voto, posto appena sopra la mensa indicata da uno spazio completamente bianco; 3 ° il prospetto del primo Novecento, con le strisce bordeaux che fanno da cornice al quadro di San Carlo, intervento questo che ricerche d’archivio hanno attribuito a Carlo Bonomi.
L’IDENTITA’. L’intervento di restauro è stato possibile grazie alla generosità dei vicini della chiesa del ‘Turbigh in giò’ che sostengono il Gruppo nella tradizionale festa della 4° domenica di ottobre, ma ci sono state anche donazioni strettamente rivolte alla conservazione della chiesa dei SS. martiri Cosma e Damiano. Per una questione di identità oltre che per un sentimento religioso. Ogni periodo storico tende a ricostruire il proprio passato a propria immagine e somiglianza. Succede così che nuovi occhi, posandosi sull’angelo custode che veglia sulla vedova Cusani (un evento di circa cinquecento anni fa), restituiscano dimensioni sconosciute, inediti valori. Emozioni.