“Arriva. Sembra simpatico, Promettente. Come i 49 che l’hanno preceduto..”
Non si tratta di una ragazza in cerca dell’uomo ideale, bensì della storia vera dell’autore, che dall’età di 23 anni, per una serie di gravi problemi di salute, ha cominciato a cercare per se’, dei badanti, delle persone che si prendessero cura di lui. La scrittura è tragicomica, irriverente e toccante (ovviamente, dato il tema trattato). Lo consiglio non solo per la bellezza dello stile e della bravura artistica, ma soprattutto perché credo sarebbe utile un’inversione di tendenza.
Non per dare il via ad un predicozzo.. Ma se avessimo tutti in mente che ci sono persone che vivono in questo modo e ne traggono un beneficio (dai 23 anni in poi!) che utilizzano la loro condizione di invalidità per realizzare se’ stessi (per esempio diventando scrittori), farebbe diminuire la sensazione di essere “non realizzati”, “perdenti” e via dicendo con tutti i vocaboli di questo genere che vanno molto di moda (deleteri e riduttivi per la persona umana).
L’umanità è l’essenza stessa della persona ed è lampante che, a parte in rari casi (vedi terremoto o emergenze), non sia un valore sempre presente ed indispensabile. Invece -per esempio- questo libro ci porta su questa ottima strada e visione della vita e di noi stessi.
Formativo per i giovanissimi e di riflessione essenziale per tutti. É stato definito il “Quasi Amici” italiano e a ragion veduta. Molto scorrevole e simpatico, tenero. Complimenti a Riccardo Taverna.
Per chi fosse interessato, si trova nel web il blog omonimo.